Se n’è andato a 91 anni Tarcisio Forgiarini.
Martedì 2 maggio, si è spento a 91 anni Tarcisio Forgiarini, alpinista e oste di alcuni rifugi punto di riferimento per chi amava i monti, al punto da essersi meritato il soprannome di “custode delle Giulie”.
Nato a Gemona del Friuli da una famiglia contadina, aveva iniziato a lavorare nella bottega di un falegname: a 15 anni uno spazzacamino lo portò per la prima volta in montagna, sul Cjampon e da lì nacque la passione di una vita. Con la Saf partecipò a diverse spedizioni in giro per il mondo, da quella sull’Ala Dag in Turchia e alla conquista di Cima Friuli, in Pakistan (assieme a don Qualizza, il prete alpinista). Si iscrisse anche al Soccorso Alpino e divenne istruttore di roccia e scialpinismo.
Forgiarini è stato per cinque anni il gestore del Rifugio Di Brazzà, sull’Altopiano del Montasio, e poi a Sella Nevea della Baita, accanto alla sciovia del Poviz, che diresse fino al 2007 con i figli Luciano e Lucia e che trasformò in un punto di ritrovo per alpinisti e non nell’età d’oro della località montana, gli Ottanta e i Novanta; tra i suoi ospiti ci fu anche Reinold Messner. Fu amico di tanti grandi alpinisti, da Ignazio Piussi a Riccardo Cassin e Walter Bonatti. Nel corso degli anni fu nominato anche Cavaliere della Repubblica per meriti sportivi e successivamente Grand’Ufficiale.
Una vita ricca di storie da raccontare che lui condivideva con la simpatia innata e la battuta pronta che gli sono valse l’affetto e l’amicizia di tante persone che lo potranno salutare per l’ultima volta domani, giovedì 4 maggio, alle ore 12, nella chiesa di San Marco in Udine, giungendo dal cimitero di San Vito in Udine.