Grande festa del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia con partecipazione di rappresentanze delle delegazioni da tutta Italia nella gremitissima sala del Teatro Cinema sociale di Gemona. Una festa che ha messo al centro l’Uomo e l’umanità dei soccorritori e delle soccorritrici con momenti di intensa commozione. Uno di questi è stata la premiazione della seconda edizione del concorso Ti racconto il mio soccorso, la cui vincitrice è Sara Fuccaro, di Tolmezzo, con Mandi Mame Rita, dove la protagonista racconta della perdita della madre che lei stessa ha tentato di soccorrere dopo una caduta in diretta.
Le tappe e la storia del Soccorso Alpino.
Si sono ripercorse le principali tappe della storia del Soccorso Alpino regionale con il ricordo di Cirillo Floreanini, il carnico che fece parte della spedizione vittoriosa sul K2 e che fu antesignano della fondazione del Corpo di soccorso alpino e speleologico. Poi anche i bei momenti di approfondimento con l’istruttore e tecnico regionale Giacomo Giordani e con il Tecnico di elisoccorso Paolo Pettinaroli sopravvissuto all’incidente a Capanna Margherita dell’Elisoccorso piemontese durante una missione di soccorso.
Per lo spot del Settantesimo Luca Ward, attore e celebre doppiatore che ha prestato la sua voce al Gladiatore, ha regalato la sua professionalità: lo spot è stato presentato per la prima volta pubblicamente. Grande commozione per l’intervista al soccorritore friulano, e poi fassano d’adozione, Gino Comelli scomparso sei mesi fa, presentata anche questa per la prima volta per l’occasione.
Uno spazio importante è stato dato all’innovazione tecnologica verso il futuro con il progetto Ermes che porta il wifi in grotta durante le operazioni di soccorso speleologico per migliorare il coordinamento medico-sanitario tra interno ed esterno. Uno sguardo all’impegno solidale del Cnsas verso i bambini del Nepal e del Pakistan con la creazione di scuole e i progetti vari in Kossovo e Pakistan per formare nuovi soccorritori.
Riccardi: “Chi salva la vita è parte di una grande famiglia”.
“Quella che si ritrova per i 70 anni del Corpo di soccorso alpino e speleologico qui a Gemona, luogo sacro per il terremoto, è una grande famiglia dalle diverse divise che hanno tutte in comune un obiettivo: salvare la vita delle persone – ha commentato l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi – . Sono storie di sorrisi e anche di lacrime che abbiamo vissuto insieme e che ci permettono di dire: ‘Possiamo sempre fare meglio ma abbiamo la coscienza pulita di aver fatto tutto ciò che potevamo’”.
Riccardi, che ha parlato di “una grande eredità nella nostra comunità regionale”, ha esemplificato nella vicenda della gradinata senza precedenti che si è abbattuta su Mortegliano “lo sforzo prodotto da tanti per dare un tetto a persone che l’avevano perduto” e ha sottolineato “l‘armonia dell’azione del Soccorso alpino, della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e di tutte quelle forze che si adoperano per l’incolumità e la sicurezza della popolazione. Un’azione – ha detto l’assessore – di cui dobbiamo essere fieri, con la testa alta anche davanti a coloro che, seduti su un divano o da dietro una tastiera, spiegano che cosa si sarebbe dovuto fare quando invece affrontare l’emergenza è dura e pone gli stessi soccorritori a rischio della vita“.