La ripartenza dei concerti in Fvg.
Il governo va verso il nuovo decreto Covid. E tra le novità, in attesa che il documento diventi definitivo, c’è anche il ritorno degli spettacoli, ma soltanto per i territori in zona gialla. Un mondo, quello artistico, messo a dura prova da mesi di difficoltà.
La voglia di ripartire è tanta. Lo testimonia Luigi Vignando, manager e organizzatore di apprezzati eventi. “Premetto che una capienza del 50% delle sale e degli spazi mi pare sensata – analizza – e che nei prossimi mesi, magari, se la campagna vaccinale procederà al meglio e la curva dei contagi sarà bassa, si potrà ragionare su altri numeri. Ma c’è un aspetto che non mi convince“.
A che cosa si riferisce? “Rispetto ad altri settori, che possono ricominciare in tempi relativamente veloci, per gli spettacoli non è così. Noi abbiamo bisogno di programmare – evidenzia l’esperto -. Sarebbe stato meglio, magari, avere una data successiva al 26 aprile, ma che ci avrebbe consentito di organizzare il tutto nei dettagli. Ora, ripartire è impossibile o quasi“.
Vignando cita un esempio ben chiaro e cita il coprifuoco come scoglio non di poco conto. “Organizzando uno spettacolo a Trieste, pensando di farlo alle 19.30 e che dura un’ora e mezza – ipotizza – se uno spettatore deve tornare a Udine, come farà? Alle 22 bisogna per forza essere a casa. Tra possibili ritardi, deflussi del pubblico e altri “intoppi”, si rischia di non rientrare per tempo“.
Che estate dobbiamo aspettarci, sotto il profilo degli spettacoli? “Simile a quella del 2020. Oltre ai protocolli ai quali siamo già abituati, credo ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Per quanto riguarda gli artisti – conclude Vignando – si farà fatica con i grandi big internazionali, anche se lo scorso anno siamo riusciti a portare in Fvg nomi come Manu Chao e i 2Cellos. Credo lavoreremo molto con il mercato nazionale“.