La protesta nei centri commerciali Fvg.
La simbolica protesta dei centri commerciali contro le troppe restrizioni a loro carico sbarca anche in Friuli Venezia Giulia. Martedì 11 maggio, alle 11, è stata indetta una mobilitazione nazionale, che troverà spazio anche in regione.
È così per il Città Fiera di Martignacco, che con i suoi 1.700 operatori aderisce alla protesta di martedì, durante la quale, i punti vendita di tutti i centri commerciali d’Italia manifesteranno contro le chiusure nei fine settimana con il gesto simbolico di abbassare le saracinesche per alcuni minuti. I negozi essenziali chiuderanno per 3-5 minuti, mentre gli altri si fermeranno per un quarto d’ora.
La protesta nazionale.
L’iniziativa, che coinvolge 30.000 negozi e supermercati, è promossa dalle associazioni del commercio, Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione, che chiedono l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e prefestivi. Una protesta per dare voce ai 780.000 lavoratori delle 1.300 strutture commerciali integrate presenti su tutto il territorio nazionale, che vivono da oltre un anno in un clima di forte incertezza.
“Abbiamo deciso con convinzione di partecipare a questa manifestazione perché pensiamo sia arrivato il momento di chiarire la situazione che coinvolge i centri commerciali – sottolinea Antonio Maria Bardelli, patron del Città Fiera -. Il problema che stanno vivendo non riguarda solo le proprietà, ma tutte le attività, per la maggior parte piccole, che ne fanno parte e che sento il dovere morale di dover difendere. È da ottobre dello scorso anno che vengono discriminate all’interno della loro stessa categoria con la chiusura dei festivi e prefestivi. Si parla di 780mila posti di lavoro in Italia, solo Città Fiera conta al suo interno 1.700 persone che vi operano. Persone che hanno bisogno di chiarezza ed hanno il diritto di sopravvivere come tutti i loro colleghi e invece si trovano a subire oltre che i danni della pandemia anche la concorrenza durante i weekend dei loro colleghi che possono aprire.
Niente riaperture per i centri commerciali questo weekend, delusione in Friuli
“Come centro commerciale possiamo controllare i flussi e controllare che non si verifichino assembramenti, non c’è quindi giustificazione alcuna legata al Covid per non consentirci di aprire. Questa discriminazione sta mettendo in difficoltà centinaia di migliaia di persone e cui è giusto dare voce” ha chiosato Bardelli, ricordando l’adozione di tutte le misure necessarie, dalla sanificazione ai rigorosi protocolli, già adottate al Città Fiera.
Diversa, ma non dissimile, la prospettiva del Tiare di Villesse in vista della protesta di martedì. La proprietà, Ingka Services, non ha aderito all’iniziativa, ma lascerà ai negozi la facoltà o meno di abbassare le serrande.