Le richieste del governatore Fedriga al governo.
Chiederà il ritorno delle zone gialle e la riapertura graduale delle attività seguendo il “modello inglese” il governatore Fvg Massimiliano Fedriga domani al tavolo in programma tra le Regioni ed il Governo per discutere del nuovo decreto per fronteggiare la pandemia.
Niente zone gialle e possibili chiusure fino a maggio, cosa preoccupa del nuovo decreto
Facendo asse con gli altri presidenti, in particolare della Lega, Fedriga cercherà di convincere il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini, il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo e il numero uno della Protezione civile Fabrio Curcio che ulteriori misure così rigide avrebbero un effetto negativo.
Oltre a ricordare la difficile situazione che stanno vivendo le imprese di tutta Italia, insoddisfatte dal calcolo degli ultimi ristori in arrivo, sottoporrà anche il tema della tenuta sociale, che il perdurare delle zone rosse potrebbe avere. L’obiettivo è cercare di ammorbidire la linea dura del Cts, sposata anche da parte del governo, che ha ipotizzato persino una chiusura fino al prossimo primo maggio. E ottenere l’impegno ad una mitigazione delle misure di pari passo con i dati dei contagi.
Dati che al momento non sono incoraggiati per il Friuli Venezia Giulia. Al 28 marzo la regione detiene ancora il record italiano di decessi per 100mila abitanti sui 30 giorni e nel periodo 20-21 è seconda solo alla Lombardia. “Se chi sta alla guida non ha il polso fermo e teme di perdere voti, in questa fase terribile, fa danno – ha commentato il segretario del Pd provinciale di Udine Roberto Pascolat -. Basta con questa narrazione dei migliori della classe fuorviante e pericolosa, anche sulle riaperture”.