L’intervista a Luciana De Leoni D’Asparedo, protagonista di Wishing on a Star.
Ha calcato il red carpet alla biennale di Venezia lo scorso agosto e si è rivelato essere uno dei film più introspettivi degli ultimi tempi: “Wishing on a Star” diretto sapientemente dal regista slovacco Peter Kerekes e prodotto dall’ autrice e produttrice Erica Barbiani, che ha avuto un ruolo fondamentale per la realizzazione del progetto.
La pellicola racconta di come sia possibile realizzare una sorta di rinascita nel giorno del proprio compleanno, raggiungendo le mete stabilite da una perfetta intersecazione astrale tra latitudini e longitudini. Un mix tra realtà, sogni e desideri, il film è un lungo viaggio tra i nostri voleri più nascosti e ciò di cui realmente abbiamo bisogno, il tutto magistralmente e rigorosamente guidato dalla protagonista, l’astrologa napoletana che da anni vive in Friuli e che porta con sé un bagaglio pluriennale di esperienza: Luciana De Leoni D’Asparedo.
- Luciana, come prende forma l’ idea di questo film?
Il tutto è partito da un rapporto personale tra cliente e consultante con la produttrice Erica Barbiani, che si è poi evoluto in un rapporto anche professionale. Si è ritenuto interessante sviscerare il tema principale del film, i “viaggi del compleanno”, che sono l’argomento principale della trama. In un secondo momento, Erica ha contattato il regista Peter Kerekes che, sulle prime ha rifiutato, ma poi vedendo come lavoravo, ha dichiarato che si era innamorato di me e del mio lavoro, vista la capacità di relazionarmi e di empatizzare, ma soprattutto per la capacità espressiva con la quale interagisco .
- Quanto tempo è stato necessario per realizzare il film?
In realtà ci sono voluti ben sette anni, dato che siamo stati travolti dal lungo periodo pandemico, che ci ha impedito di realizzare tutte le scene girate non solo in Friuli Venezia Giulia, ma anche in altri Paesi del Mondo.
- Con quale criterio sono stati scelti i protagonisti?
È stato effettuato un casting ed ho lavorato con molte persone, tra le quali ne sono selezionate alcune dalla produzione e dalla regia. Nel film diventano mie clienti e lo sono per davvero. Non c’è stata alcuna strategia di recitazione, ma una lente di ingrandimento posta sulle esistenze, sulle vite e sulle esigenze così diverse tra loro di queste persone. Io, ho analizzato i loro grafici a seconda di quello che mi veniva comunicato e li ho indirizzati nella località ideale per il loro viaggio di compleanno.
- Cos’ è, esattamente, il viaggio del compleanno?
Il viaggio del compleanno è un metodo che fa parte dell’ astrologia attiva e serve a diminuire l’ importanza dei pianeti contrari e, se possibile, ad implementare il settore della vita che corrisponde al target della persona. Il lavoro si basa su una accurata analisi si longitudine e latitudine al fine di trovare il luogo migliore in cui rinascere, poiché il complesnno è rappresentato dal sole che ritorna sulla posizione che occupava al momento della nascita. Osserviamo anche che i venti giorni prima e dopo del compleanni sono i più importanti e basta seguire giornali e tv in cui si sente spesso la vittoria di uno sportivo il giorno del compleanno, una carica pubblica importante raggiunta e purtroppo, ” aveva da poco compiuto” o ” avrebbe tra poco compiuto gli anni”. Ecco perché il ritorno del sole è importante, si tratta di rinascere in un altro luogo della terra.
- Il film è ricco di simboli, alcuni palesati, altri più subliminali. C’è una motivazione specifica?
Certamente. Lo spettatore più attento potrà carpire che diverse inquadrature hanno un significato ben specifico. I piedi, ad esempio, che hanno un duplice significato: il movimento, inteso come mezzo per viaggiare, e poi la radice della nostra terra, l’ essere sempre in connessione con Madre Natura. Poi, c’è molto altro, ma lo scopriranno durante le future proiezioni.
- La tua vita è da sempre dedicata all’ astrologia. Come ha inizio il tutto?
Ho iniziato a studiare astrologia negli anni 70 con il capo scuola napoletano dell’ astrologia attiva. Ho poi studiato altri autori e, da oltre cinquant’anni lavoro con le persone. Ho conseguito la prima laurea in scienze della comunicazione nel 92 e mi sono specializzata in floritetapia specializzo in , naturopatia e aromaterapia. Ho toccato con mano milioni di realtà, ed è proprio per questo motivo che ritengo fondamentale il rapporto umano, prima ancora di quello professionale. Due anni fa, la seconda laurea, in scienze tecniche e psicologiche, che mi ha dato grande soddisfazione della “suma con laude”.
- Ti aspettavi tutto questo successo?
Vorrei essere sincera: dietro questo lungometraggio c’è un lavoro incredibile, tanto sacrificio e tantissimo impegno. Quando ci sono tutti questi elementi, il prodotto finale risulta vincente. Le emozioni arrivano dritte al cuore degli spettatori e si propongono come tema principale della diversa natura umana. Le ultime proiezioni in regione hanno avuto parecchi sold out e questo mi fa davvero piacere.
- Un film che addirittura ha partecipato alla biennale di Venezia. Com è stata questa esperienza?
Travolgente. Trovarsi in un contesto così famoso ha rappresentato per me una bellissima esperienza sia dal punto di vista personale che professionale.
- Hai mai fatto tu stessa il “viaggio di compleanno”?
Certamente. Non voglio anticipare nulla di ciò che si vedrà nella pellicola, però io stessa sperimento ciò in cui credo. Inoltre, lo scorso anno ho fatto il viaggio in modalità virtuale in Siberia per spingere “wishing on a star” e tutto cio e accaduto.
- Come la mettiamo con i desideri delle persone?
Tra le varie finalità di questo film, ce n’è una in particolare che mostra come ciò che noi desideriamo spesso non coincide con ciò con cui abbiamo veramente bisogno. Infatti, dopo il viaggio del compleanno, accade spesso che la persona percepisca una realtà differente e che si comporti in modo differente al fine di realizzare i veri desideri. Infatti io mi chiedo spesso se, lavorando con le persone, non potendo cambiare la loro volontà, possa io invece segnalare con la rinascita in un altro luogo, le vere necessità di vita.
- Cos’ è cambiato nella tua vita dall’ uscita del film?
Indubbiamente gli impegni si sono moltiplicati. Sia io, che la produzione stessa, ci teniamo ad essere presenti alle proiezioni, nel limite del possibile anche se spesso avvengono in contemporanea. . Allo stesso tempo, continuo a lavorare presso il mio studio, nella mia abitazione, che ha costituito per molti mesi il set del film.
- Quali saranno le prossime proiezioni del film in zona?
Ci sono diverse date in programma, quelle nel nostro territorio saranno al cinema Visionario a Udine nei giorni 27, 28, 29 gennaio. A Trieste a metà febbraio, e poi il 25 e il 26 febbraio il film verrà proiettato al Cinema Italia di Dolo. Il distributore Lab 80 si sta inoltre attivando per le proiezioni a Milano, Roma, Napoli e in altre città d’Italia.
Un augurio speciale a Luciana, per l’impegno e la professionalità con la quale ha affrontato temi spesso taboo, ed un plauso enorme a Erica Barbiani per aver dato il “la”, sapientemente accolto dal regista Peter Kerekes. Le connessioni celesti hanno fatto centro.