Appuntamento per ripulire il Natisone dai rifiuti.
Avrà inizio domani, 18 novembre, a Manzano, dalle ore 9.30, con “Il Natisone d’Autunno“, la seconda edizione dell’iniziativa “Fiumi d’Autunno”, promossa da Fare Verde FVG, che coinvolge volontari e centinaia di studenti in una “caccia ai rifiuti” prima che arrivino al mare.
Il progetto ha il patrocinio dei Comuni di Manzano, Gorizia, Tolmezzo, Gemona del Friuli, Torreano, Cividale del Friuli, Nimis, Buja e Tricesimo e l’adesione di numerosi Istituti Scolastici dei territori coinvolti. L’iniziativa, infatti, è tesa a sensibilizzare gli studenti e l’opinione pubblica su un corretto rapporto con la natura ad iniziare dai fiumi del proprio territorio, spesso abbandonati tra rifiuti, ramaglie trasportate dalle piene e rovi.
Un obiettivo portato avanti sia mediante lezioni in aula sull’impatto della plastica e dei rifiuti abbandonati nei greti dei fiumi ed in mare, sia con azioni di pulizia di greti per contrastare l’abbandono di rifiuti nelle acque.
A Manzano, con la collaborazione della Pro Loco e della Protezione Civile, interverranno il Commissario Regionale di Fare Verde FVG, Avv. Francesco Greco, e l’Assessore all’Ambiente, dott. Valmore Venturini; il ritrovo è alle 9.20 al parcheggio del cimitero. Circa 700 studenti degli istituti aderenti, dopo un incontro di formazione con i volontari di FV FVG, opereranno lungo i greti dei fiumi Tagliamento, But, Ledra, Torre, Chiarò, Natisone, Judrio e Isonzo.
Con “Fiumi d’Autunno” i volontari di Fare Verde saranno impegnati a “riappropriarsi” dei fiumi e corsi d’acqua per ricordare a tutti che l’inquinamento del territorio, sino ai litorali, è un problema che esiste per dodici mesi all’anno e non solo durante il periodo estivo quando le rive di fiumi e spiagge vengono “utilizzate” per la tintarella e le vacanze.
I volontari, al termine dell’iniziativa, faranno un censimento dei rifiuti più invadenti raccolti, per far capire meglio quali e quanti rifiuti deturpano il territorio e si confronteranno con studenti, cittadini ed amministrazioni con proposte concrete per prevenire questo “fiume di plastica”.