Aveva versato l’acconto per la casa.
Un acconto cospicuo, 220mila euro, per assicurarsi la casa dei suoi sogni: tanto aveva pagato un medico dell’ospedale di Udine all’impresa di costruzioni come anticipo per la nuova abitazione. Ma quella casa non è mai entrata nelle sue disponibilità. Anzi, è stata pure messa in vendita nonostante il preliminare.
La vicenda risale al 2017, quando il medico ha pagato la somma per l’acquisto e alcuni lavori che aveva deciso di fare: avrebbe dovuto avere le chiavi per l’autunno del 2018, invece due anni dopo l’amara scoperta. L’immobile era stato messo in vendita. Una beffa. Nel frattempo, nel 2022, la società di costruzioni è stata pure dichiarata fallita.
La questione è finita ovviamente in Tribunale, con diverse cause. La giustizia civile, però, ha stabilito per il medico un risarcimento, da parte del costruttore, pari a oltre 320mila euro. Nonostante le contestazioni della difesa (secondo cui la casa era stata messa in vendita solo dopo la vertenza e quando la controparte aveva chiesto la risoluzione del contratto), il giudice ha infatti riconosciuto “l’inadempimento degli obblighi assunti con il preliminare” e “una condotta contraria alla buona fede” da parte della ditta che aveva cercato nuovi acquirenti senza citare l’esistenza di un preliminare ancora valido.