Udine è la più economica d’Italia sul fronte Tari
Dicembre è tradizionalmente il mese in cui si paga il saldo Tari: a Udine, ad esempio, la scadenza era oggi; la buona notizia è che i cittadini del capoluogo friulano pagano l’importo più basso d’Italia.
A sancire la posizione di testa della città, come più economica sul fronte della tariffa dei rifiuti, è la nuova edizione del rapporto sui rifiuti urbani dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che ogni anno indaga sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia e, per questo 2022, ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.
Ebbene, se la media nazionale è di 314 euro e quella del Fvg è pari a 247 euro, Udine vanta una Tari di 174 euro, la più bassa tra tutti i capoluoghi di provincia nonostante un aumento del 3 per cento rispetto al 2021. Al terzo posto nella classifica italiana c’è un’altra città friulana: Pordenone, uno dei pochi capoluoghi in cui la tariffa è diminuita (del 4,7 per cento) arrivando a 182 euro. Di contro, Gorizia ha segnato un boom del più 18,2 per cento portando l’importo da 264 a 312 euro. Anche a Trieste la tassa è diminuita (dell’1,6 per cento), ma rimane ancora alta, pari a 321 euro.
Nel confronto tra regioni, il Fvg si piazza come media al quarto posto in Italia: sono più economici il Trentino (con una media di 212 euro), il Veneto (237 euro), Lombardia, Molise e Marche (tutte a 246 euro).
A livello di raccolta differenziata, il Friuli Venezia Giulia ha raggiunto la media del 68 per cento, un livello superiore rispetto al 63 per cento di quella nazionale. Stando ai dati Ispra (relativi al 2020), a trainare è sempre Pordenone, con una differenziata che ha superato l’87 per cento. Per quanto riguarda invece la produzione di rifiuti, in testa c’è Udine con 533,51 chilogrammi annui per abitante.