Un primo bilancio sul turismo montaho.
E’ stata un’estate complessa sul fronte del turismo per la montagna del Friuli Venezia Giulia. A pesare è anche l’inflazione e aumento dei costi: i risparmi che erano destinati alle vacanze, per una famiglia media italiana, sono stati utilizzati per ripagarsi dei costi. Secondo i dati aumentano anche le richieste di prestito per andare in vacanza.
Una situazione che sta determinando una estate diversa dalle altre. I prezzi, in generale, di alberghi, ristoranti, spiagge, sono aumentati. Una situazione che si trascina sin dal dopo Covid e che in questa estate è divenuta evidente.
La ricetta di Federalberghi per la montagna del Friuli.
“E’ inutile fornire dati – spiega Paola Schneider, a capo del mandamento montano di Federalberghi FVG – servono in questo momento solo riflessioni puntuali e concrete. Oltre che strategie nuove. Le vacanze non possono diventare una occasione solo per le le famiglie più facoltose. Questo anno ci siamo accorti tutti della situazione. Anche perché attirare persone alto-spendenti significa poi avere ed offrire servizi adeguati che non abbiamo. Nelle situazioni di crisi si dice che serve partire da ciò che già c’è. Il Friuli Venezia Giulia è dotato di una infrastruttura importante per il turismo, ovvero la ciclabile ‘Alpe Adria’ che richiama migliaia di appassionati da tutta Europa”.
“Creiamo indotto, servizi, partendo dalla ciclabile che sappiamo avere successo di pubblico. Inutile forse promuovere qualcosa d’altro che non funziona. Penso sia necessario stare aderenti alla realtà”, conferma Schneider. La Val Resia ha avuto questo’anno, e fino ad ora, un periodo estivo felice. Aumentate le presenze pur se fugaci. Oltre che la presenza di camper, che hanno fatto incetta sul torrente Resia, nelle aree libere.
“Serve creare attrazione con novità, curiosità – spiega Schneider – non ce la dobbiamo raccontare. Dobbiamo mettere i piedi per terra. Anche Tarvisio ha vissuto, sta vivendo, una buona estate. La principale attrazione rimane la ciclabile Alpe Adria. Il ciclista non ha infatti bisogno di ristoranti stellati, o alberghi particolarmente lussuosi. Si accontenta, nella accezione positiva del termine: ovvero, il ciclo-turismo è alla ricerca principalmente di scenari naturali, percorsi alla portata, alberghi comodi alla ciclabile, ristoranti dove approvvigionarsi lungo il percorso. Semplicità”.