La truffa dei finto incidente ai danni di anziane.
Quattro truffe e cinque tentate truffe: è questa l’accusa a carico di una coppia di giovani, J.G. di 23 anni, e J.G di 21 anni, residenti nel Veneziano e ritenuti responsabili di aver messo in atto la truffa del finto incidente di un parente, ai danni di almeno nove ultraottantenni tra la provincia di Udine e quella di Pordenone.
Le indagini.
Le indagini sono state effettuate dai carabinieri del Nucleo Operativo di Spilimbergo, che hanno esaminato ogni possibile pista e sono iniziate il 20 aprile scorso, quando proprio in quella città, erano stati segnalati quattro episodi di truffa (due riusciti, con un bottino di 7mila euro) e due per fortuna falliti.
Gli uomini dell’Arma hanno analizzato le registrazioni delle telecamere del Comune, delle autostrade e di tutte le altre entità che gestiscono la rete stradale. Inoltre, hanno ascoltato numerosi testimoni che potrebbero essere stati in contatto con i responsabili o che potrebbero averli semplicemente avvistati.
Grazie a queste indagini approfondite, è stato possibile raccogliere rapidamente diverse prove lasciate dagli autori del reato, che hanno condotto all’identificazione certa dell’automobile utilizzata, una VW Golf GTI di colore grigio antracite con dettagli rossi e pinze dei freni dello stesso colore. Inoltre, è stato possibile risalire al proprietario del veicolo. Grazie ai sistemi di videosorveglianza locali, sono state acquisite immagini della donna che ha commesso il riprovevole reato.
Era la ragazza 21enne, infatti, a contattare le anziane e successivamente a presentarsi alla porta di casa loro (con abiti distinti e una giacca “pied de poule”, da cui anche il nome dell’operazione dei carabinieri) per ritirare il denaro.
Le perquisizioni successive, anche nelle case dei sospettati, hanno portato al ritrovamento di prove tangibili della loro responsabilità, tra cui abiti e accessori utilizzati dalla donna e il cellulare dell’uomo, localizzato nella zona di Spilimbergo nelle date e negli orari delle truffe. Le indagini hanno anche rivelato una serie di altre truffe e tentate truffe, almeno cinque in totale, ai danni di anziane residenti nella provincia di Udine.
I due sono stati arrestati il 24 agosto e il 4 settembre scorsi e sono stati messi agli arresti domiciliari con l’obbligo di indossare i braccialetti elettronici in base alla misura cautelare emessa dal Tribunale di Pordenone, per evitare la reiterazione del reato.
Come funziona la truffa del finto incidente.
La strategia usata era quella di far leva sui sentimenti e sul legame familiare: una persone contatta le vittime tramite telefono fisso (con decine di tentativi al giorno, su varie utenze), facendo loro credere che un parente stretto abbia avuto un incidente e abbiano bisogno di denaro con urgenza per evitare conseguenze legali.
Mentre vengono tenute al telefono (per evitare che chiamino qualcuno di fiducia), le anziane che cadono nel tranello vengono istruite su come preparare il denaro (o i gioielli), spiegando loro che passerà una persona di fiducia a ritirarle. Alla fine, un complice si presenta a casa per farsi dare i soldi e scomparire.