Vendite di abbigliamento invernale giù del 9 per cento
Anche il commercio in Fvg risente delle conseguenze del caldo: nessuno, infatti, compra abbigliamento invernale. Il meteo particolarmente mite, tra l’altro, si aggiunge ad altri fattori negativi, come la scarsa propensione all’acquisto: una congiuntura che sta creando un momento difficile per i negozi di abbigliamento.
“Caldo e sfiducia dei consumatori per il momento storico stanno rallentando la vendita di tutti i capispalla, che sono una voce importante delle entrate invernali – spiega Alessandro Tollon presidente Federmoda Fvg e consigliere nazionale dell’associazione di categoria -: le vendite vanno a rilento. Una stima ragionata a livello nazionale parla di un calo del 9 per cento ed è verosimile anche per il Fvg. Se si lavora con il turismo, allora si vende; il mercato interno, invece, è veramente al palo: si sono venduti più capi invernali ai turisti durante l’estate che non in autunno”.
“Tengono duro gli acquisti di necessità – continua Tollon -, mentre quelli emozionali vengono spostati tutti in avanti. Ci sono numeri della macroeconomia reale che non sarebbero male e quindi speriamo che le cassandre vengano smentite, ma i numeri specifici del nostro comparto sono sicuramente difficili. La differenza potrebbero farla i grandi eventi, come accaduto con Ein Prosit a Udine che ha portato movimento e un turismo alto”.
La situazione è complessa al punto che si valuta l’ipotesi di posticipare i saldi: “E’ una richiesta che arriva da alcuni soci – conclude il presidente -, e che valuteremo a livello nazionale perché ovviamente la caratteristica dei saldi è che iniziano nella stessa data. Se si posticipassero solo in una regione, sarebbe deleterio”.