Sono 90 i Costruttori di Pace in questa edizione 2024.
Nel pomeriggio di domenica, 21 aprile, nel Piccolo Teatro degli Instabili ad Assisi sono stati premiati i Costruttori di Pace. Sono oltre novanta “promotori”, che si sono distinti per l’impegno nella promozione della pace. Si tratta di religiosi, insegnanti, letterati, poeti e scrittori, avvocati, imprenditori e figure rappresentative del terzo settore impegnate nella salvaguardia dell’ambiente, nel volontario sociale, nonché nella cooperazione internazionale.
“Segni di Pace” è un’iniziativa dedicata alla promozione di una cultura di pace, sostenuta dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e con soggetto promotore la “Cattedra della Pace”, istituzione educativa a servizio delle Nazioni Unite, nata per proporre nuovi linguaggi e forme comunicative della pace.
La prima edizione del premio nazionale è stata aperta dall’esibizione del Coro della Cappella Musicale della Basilica Papale di S. Francesco in Assisi. Hanno presenziato all’incontro Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, e il sindaco della città, Stefania Proietti.
Ha proseguito Donatella Tesei, presidente di Regione Umbria, con un messaggio augurale. Diverse diplomazie estere in Italia hanno fatto sentire la loro voce con messaggi e riflessioni sulla Pace: il cardinale Michael Czerny a capo del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale del Vaticano, Olga Clausen Console Gen. On. D’Islanda, Jackie Frizelle Ambasciatore della Nuova Zelanda e Mamadou Lamine Diouf Console Generale del Senegal a Milano.
Tra i premiati ci sono tre rappresentati della regione Friuli Venezia Giulia. Si tratta della giornalista Elena Iuri, per la sua passione nella valorizzazione del territorio, dell’arte e degli artisti, trasmettendo idee e progetti attraverso una comunicazione positiva ed efficace che promuove la comprensione tra le persone grazie alla webtv Esplora & Ama.
A seguire il designer Stefano Borella, per l’eccellenza del suo design, esposto nei prestigiosi “MoMa” di New York e “The Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design”, e per le sue installazioni “Social Opera” e “Urban People”, che danno voce a personaggi emersi per la loro umanità e per la denuncia delle violenze contro le donne. Per concludere, suor Irmarosa Villotti, per il suo impegno e dedizione verso le missioni di pace.