Asufc autorizzata alla fase 1 per la sperimentazione dei farmaci.
Ancora una volta, l’Azienda Sanitaria Friuli Centrale è riconosciuto centro d’eccellenza: l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, l’ha infatti autorizzata alla sperimentazione dei farmaci innovativi.
Un riconoscimento importante che renderà più veloci e meno costose le nuove cure, consentendo di testarla in Italia, invece che all’estero come spesso accade ora. “Il nuovo e importante traguardo raggiunto dall’Asufc rappresenta il futuro per il suo approccio trasversale, multidisciplinare e di tipo orizzontale, e per la sua grande valenza in campo clinico – ha commentato il vicegovernatore Fvg con delega alla salute, Riccardo Riccardi -. Costituisce un grande passo avanti per la ricerca e quindi per la cura del paziente, grazie a una notevole riduzione dei tempi per la messa in commercio di nuovi farmaci, per rispondere alle esigenze di salute della cittadinanza, e non solo a di quella residente in Friuli Venezia Giulia”.
L’Asufc è infatti stata autorizzata alla fase “1” che dura tre anni e oggi viene svolta perlopiù all’estero. In Italia sono un centinaio i centri autorizzati in tal senso, ma non in forma multidisciplinare: l’Azienda Friuli Centrale rappresenta pertanto modello e unicum a livello Paese.
Il nuovo traguardo dell’azienda è stato illustrato, alla presenza del direttore generale Asufc Denis Caporale, dal responsabile del progetto, il direttore del Centro di coordinamento regionale per le malattie rare, Maurizio Scarpa, con i professionisti che lo hanno reso possibile con un lavoro di due anni.
“Questo innovativo orizzonte di ricerca e sperimentazione – ha continuato Riccardi -, ha l’importante bontà di mettere a disposizione della comunità medico-scientifica nuovi strumenti per curare le persone. Il riconoscimento dell’Aifa, che ha ufficialmente approvato l’Asufc come centro per la sperimentazione di farmaci innovativi, mette in evidenza come in questa struttura ospedaliera siano attivi professionisti di comprovata esperienza ed elevate capacità. E’ necessario guardare senza tentennamenti a strumenti nuovi per far fronte al difficile periodo storico che stiamo vivendo in ambito salute e sanità in tutto l’Occidente”.
Il vicegovernatore ha poi ricordando che la nostra regione conta un corpo di ricercatori numericamente superiore rispetto alle altre regioni d’Italia: 5,5 per mille abitanti in Fvg rispetto a una media nazionale di 4.