Dure critiche dall’opposizione seguito dell’approvazione, su proposta dell’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro, del tavolo tecnico di esperti per la messa in sicurezza del fiume Tagliamento.
Il fiume Tagliamento, patrimonio naturale e risorsa strategica per il territorio, rappresenta una sfida complessa che richiede soluzioni sostenibili e un approccio coordinato. L’opposizione chiede un cambio di passo: “più trasparenza, un confronto aperto con il territorio e soluzioni realmente condivise”.
Pellegrino: “Ancora una volta le scelte della Giunta regionale si apprendono dalla stampa”.
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La consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi Sinistra), vicepresidente della IV Commissione Ambiente e Lavori pubblici, ha puntato il dito contro la gestione dell’assessore. “Ancora una volta le scelte della Giunta regionale si apprendono dalla stampa piuttosto che nei luoghi deputati e riconosciuti costituzionalmente“, ha dichiarato Pellegrino, evidenziando come il numero degli esperti sia passato da 5 a 12, in apparente contraddizione con le indicazioni inizialmente comunicate.
Pellegrino ha inoltre criticato l’approccio dell’assessorato: “Un giorno fa le regole e il giorno dopo le disfa. L’allargamento del numero di tecnici denota che le tirate di giacca che ci sono state in questi giorni sono state davvero tante”. Ha poi sottolineato che “la soluzione ai cambiamenti climatici non alberga in nuove opere ma innanzitutto nel cambio radicale di rotta delle politiche industriali, edilizie e agricole».
Capozzi: decisioni confuse e inefficaci
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Anche la consigliera Rosaria Capozzi (M5S) ha espresso preoccupazione per la situazione. «L’assessore regionale continua a fare confusione sul delicato tema legato alla messa in sicurezza del Tagliamento e, invece di unire il fronte dei sindaci, lo rompe. La sensazione è che si voglia lasciare agli esperti le decisioni che non si ha il coraggio di prendere», ha dichiarato, sottolineando che i ripetuti cambiamenti di rotta e l’assenza di un cronoprogramma chiaro stanno minando la credibilità dell’intero progetto. «Tutto da rifare, dunque. Forse è addirittura meglio così», ha ironizzato, evidenziando la necessità di un confronto pubblico che è stato più volte richiesto ma negato.
Celotti: “Sul tavolo e comitato regna il caos”
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Manuela Celotti (Pd) ha annunciato due accessi agli atti per fare luce sulle indicazioni date dai Comuni e sugli incarichi già affidati per la progettazione delle opere. “Ai Comuni era stato scritto che i tecnici sarebbero stati cinque, mentre ci ritroviamo con un elenco di 12 esperti che ha lasciato perplessi diversi amministratori locali – ha dichiarato – . Proprio per questo ho depositato un accesso agli atti chiedendo copia di tutte le lettere inviate dai 42 Comuni interessati, per capire quali sono state le indicazioni dei singoli Comuni, visto che nelle settimane scorse c’era stato un faticoso tentativo di sintesi fra le amministrazioni, allo scopo di individuare dei nominativi condivisi“, ha aggiunto Celotti.
Moretuzzo: “Situazione degenerata”
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Secondo Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia), “la situazione sta degenerando. Prima si approva una traversa laminante, poi si parla di un rifacimento completo del ponte. Ogni decisione viene smentita poche settimane dopo”, ha commentato.
L’inclusione improvvisa di 12 tecnici, contro i 5 inizialmente previsti, ha alimentato la frustrazione dei sindaci coinvolti. “Molti sindaci che, indipendentemente dall’appartenenza politica, hanno lavorato a lungo per trovare una sintesi sui nomi degli esperti da indicare alla Regione, sono giustamente contrariati da questa situazione e continuano a rimanere senza risposte alle domande poste in merito alla copertura dei costi e alle modalità con le quali verranno recepite le indicazioni dei tecnici“, ha concluso Moretuzzo.