Il calo dei risparmi delle famiglie friulane.
Da una parte i tassi di interesse sempre più alti (al contrario di quelli attivi sui depositi, rimasti al palo), dall’altro il caro prezzi che ha costretto le persone ad attingere ai risparmi: il risultato è che, nel nostro Paese, le banche sono sempre più ricche e le famiglie più povere.
Secondo uno studio della Cgia di Mestre basato sui dati della Banca d’Italia, infatti, nel 2022 gli istituti di credito hanno aumentato gli utili di circa 8 miliardi rispetto al 2021 mentre, dal marzo dell’anno scorso a marzo di quest’anno, sono andati bruciati oltre 25 miliardi di risparmi degli italiani.
La politica della Banca Centrale Europea per frenare il caro prezzi ha portato infatti ad un aumento dei tassi (arrivati al 4%) con un peso considerevole per chi chiede prestiti o ha un mutuo a tasso variabile; allo stesso tempo, come detto, i tassi sui depositi delle famiglie non hanno avuto ritocchi all’insù, e così l’inflazione a due cifre ha eroso i risparmi.
Una erosione che, in Friuli Venezia Giulia, ha fatto sparire 276 milioni di euro in un anno: sui depositi bancari delle famiglie, infatti, a marzo 2022 c’erano complessivamente 25.488 milioni di euro; nello stesso mese di quest’anno 25.212 milioni, una diminuzione dell’1,1 per cento.
Meno, comunque, della media italiana che registra un calo del 2,2 per cento con gli estremi che vanno dal meno 4,7 per cento del Piemonte a regioni che segnano addirittura un aumento del risparmio, soprattutto al Sud dove il Molise ottiene un +0,3 per cento; la Basilicata + 0,5 per cento e la Sardegna +1,6 per cento.
A livello provinciale, il risultato peggiore è quello di Asti (con una perdita sui depositi dell’8,12 per cento). In Fvg, il record negativo è di Gorizia (48esima in Italia): qui, in un anno, i risparmi sono calati da 2.692,7 a 2.638,4 milioni di euro pari a meno 54,4 milioni, ossia il 2,02 per cento. Segue Pordenone (55esima in Italia) con i risparmi che si sono ridotti da 6.390,7 a 6.288,9 milioni di euro (ossia un calo di 101,7 milioni di euro pari all’1,57 per cento).
Al terzo posto Udine (61esima a livello nazionale) dove in un anno sono stati bruciati 146 milioni di euro (meno 1,26 per cento) con i risparmi calati da 11.585 a 11.439 milioni di euro. Infine, Trieste (94esima in Italia) registra il dato regionale più positivo e uno dei migliori nazionali: i depositi sono infatti addirittura aumentati dello 0,53 per cento ossia 25,7 milioni di euro in più (passando da 4.819,9 a 4.845,6 milioni di euro).