Le opere contro il rischio piene del Tagliamento.
Serviranno diciotto mesi per completare la progettazione delle opere contro il rischio piene del Tagliamento. Opere che, stando alle ultime dichiarazioni, prevedono tra le altre cose un ponte/traversa a Dignano e un nuovo ponte a Latisana.
A fare il punto sui tempi è stato l’assessore all’ambiente Fabio Scoccimarro. “Per 40 anni si è parlato di generici progetti di fattibilità – ha detto – ma, fino ad oggi, non c’è stato nulla di concreto. Ora invece siamo pronti nel dare avvio alle proposte reali con le quali mitigare il rischio idrogeologico delle piene del Tagliamento in Friuli Venezia Giulia e Veneto. Vista la condivisione del percorso concordato con gli amministratori, se partissimo domani il progetto potrebbe essere pronto tra un anno e mezzo“.
Gli incontri sul territorio.
“Negli ultimi due mesi e mezzo – ha spiegato l’esponente dell’esecutivo Fedriga – sono stati ben cinque gli incontri con gli amministratori per discutere delle modifiche al Piano di Gestione Rischio Alluvioni (Pgra), una soluzione che garantirà scientificamente la mitigazione del rischio idrogeologico di chi vive lungo il Tagliamento. Ciò che la Regione può fare è garantire gli interessi di tutto il territorio, trovando i fondi necessari per realizzare le opere sostenibili. Modelli, studi, pianificazione, tecnici ed esperti ci danno una direzione, ora si tratta di condividere il percorso tracciato“.
“Il viceministro Vannia Gava – ha ancora aggiunto Scoccimarro – ha già confermato l’impegno del Governo a elargire i fondi affiancando la Regione che, dal canto suo, ha già fatto la propria parte istituendo il fondo da 50 milioni di euro per contrastare il dissesto idrogeologico, rifinanziato con la recente legge di Stabilità per ulteriori 8 milioni di euro“.
L’assessore ha spiegato che grazie a queste risorse si potrà costruire il nuovo ponte a Latisana,
utilizzando 18 milioni dello Stato e 22 milioni a carico del bilancio della Regione; inoltre saranno completate e progettate nuove opere lungo tutti i bacini idrografici del Friuli Venezia Giulia, per contrastare i rischi derivati dal cambiamento climatico. “Abbiamo ascoltato i tecnici della Regione e dell’Autorità di bacino – ha detto – e abbiamo stanziato 950 mila euro per redigere i progetti necessari”.
“Se avessimo seguito logiche politiche, territoriali, campanilistiche o ideologiche, saremmo ancora qui a discutere di un progetto che non tiene conto di una visione complessiva del bacino idrografico del Tagliamento. È giunto il momento – ha concluso Scoccimarro – di mettere da parte posizioni strumentali e porsi davanti ad una visione che abbraccia i prossimi decenni per risolvere definitivamente i problemi della sicurezza del Tagliamento del suo bacino e delle popolazioni che vi abitano”.