Strada di Monte Croce Carnico, le tre ipotesi sul tavolo del Ministero per il collegamento tra Italia e Austria

E’ stato fatto il punto sulla situazione dei lavori della strada passo di Monte Croce Carnico e tre ipotesi per il futuro.

Incontro al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla situazione dei lavori nel cantiere lungo la Strada statale 52 bis di Paluzza dopo la frana che a dicembre 2023 ha colpito passo di Monte Croce Carnico, per il ripristino della viabilità e alle possibili future soluzioni alternative che sono state ipotizzate al tavolo di confronto. Hanno partecipato, oltre ai rappresentanti ministeriali e di Anas anche l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante, l’ambasciatore austriaco in Italia, Martin Eichtinger, e il vicepresidente del Land della Carinzia Martin Gruber

“Un primo vertice ministeriale tra i due Paesi durante il quale si è fatto il punto sui lavori in corso lungo il tratto della Strada statale 52 bis di passo Monte Croce carnico, ma si è anche cominciato a valutare congiuntamente quale potrà essere, tra le ipotesi previste, la soluzione definitiva del collegamento tra Italia e Austria rispetto al tracciato attuale che deve essere superato – ha spiegato l’assessore Amirante – . Un incontro interlocutorio, ma decisamente importante in quanto pone le basi di un’opera che per la sua importanza e la portata transnazionale non può essere progettata e realizzata senza la presenza dei governi sia di Roma sia di Vienna“.

I lavori.

“Rispetto al cantiere – ha sottolineato Amirante – da parte nostra è stato annunciato che i lavori, svolti da Anas, per il ripristino della viabilità stanno regolarmente proseguendo. Entro questo mese sarà ultimata la posa di tutte le reti paramassi con il completamento di questa fase dell’intervento. Inoltre, proprio in questi giorni – è stato quanto riferito dall’assessore nella riunione – è stata liberata completamente la galleria paramassi, ciò consente di garantire la transitabilità sul tratto italiano, per il momento, solo dei mezzi legati al cantiere che dovrebbe portare alla riapertura della galleria entro la fine dell’anno“.

Tre ipotesi sul tavolo: 2 varianti con traforo e un tracciato esterno.

Nel vertice romano sono state poi esaminate le diverse ipotesi già avanzate e sulle quali Friuli Venezia Giulia e Carinzia stanno compiendo i necessari approfondimenti al fine di individuare la soluzione definitiva per un nuovo futuro collegamento.

Le tre ipotesi al vaglio riguardano due varianti con traforo, uno a raso alla base e uno in quota, e un tracciato di strada esterna che coinvolgerebbe la frazione di Timau. “È stato illustrato – ha spiegato ancora l’assessore – il lavoro compiuto dagli uffici preposti, sia della nostra Regione sia della Carinzia, in merito alle ipotesi delle tre alternative progettuali riguardanti la soluzione da individuare definitivamente per superare il tracciato attuale. Le opzioni – ha ribadito Amirante – devono ovviamente tenere conto della fattibilità tecnico-economica, dell’impatto ambientale, dei tempi di esecuzione e delle ricadute sociali ed economiche sulle comunità del Friuli Venezia Giulia e della Carinzia a cavallo del confine”.

“È stata condivisa – ha evidenziato l’esponente dell’Esecutivo regionale – la necessità di un approfondimento tecnico anche da parte di Anas, per poi proseguire con il confronto tra le parti e la valutazione congiunta su quale potrà essere la soluzione maggiormente condivisa anche dai territori coinvolti“.