L’inizio della stagione stiva in Friuli Venezia Giulia.
C’era nuvolo, a tratti sembrava che piovesse, ma quando sui 130 chilometri di costa del Friuli Venezia Giulia sono stati aperti, quasi in maniera cronometrata, i 25mila ombrelloni “è spuntato un raggio di sole”. La battuta è rubata ad un vecchio bagnino, ma rende bene l’ottimismo che permea questa stagione estiva.
L’apertura degli ombrelloni.
Dal mare di Trieste fino a Lignano, passando per Muggia, Grado, Marina Julia e Duino Aurisina sono ufficialmente operativi da sabato 15 maggio gli stabilimenti balneari. Certo, più che da ombrellone domani sarà una giornata da ombrello, ma l’evento di oggi ha avuto, comunque, un grande impatto simbolico.
“È stato molto bello – ha commentato l’assessore regionale alle Attività Produttive e turismo Sergio Emidio Bini -. Ed è stato molto bello vedere questa coesione tra i comuni del litorale”. Concetto rafforzato dal sindaco di Grado Dario Raugna: “Siamo una squadra”. Le spiagge sono pronte per dare il via ad una stagione che si preannuncia carica di speranze. Nella ripartenza, nell’arrivo dei turisti, nel vincere la paura del Covid pur restando in sicurezza.
Le prenotazioni.
“Abbiamo aumentato le piste ciclabili e i servizi – ha ricordato l’assessore al Turismo di Lignano Massimo Brini -. La stagione è quasi completamente programmata e sarà alla grande”. Un proclama supportato dai numeri delle prenotazioni. “Dal 19 giugno avremo quasi pieno. La voglia di vacanza è tantissima”, ha aggiunto l’assessore.
Stagione balneare al via al mare in Fvg, sulle coste si aprono 25mila ombrelloni
E Bini ha completato il quadro: “I dati degli arrivi sono assolutamente positivi. Abbiamo già raggiunto i numeri del 2019. Luglio e agosto saranno full e c’è la speranza di allungare la stagione”. Anche da Monfalcone si respira una brezza carica di ottimismo. “Noi siamo pronti, siamo più piccoli, ma abbiamo lavorare per rendere la nostra spiaggia fruibile e attrezzata – ha detto la sindaca Anna Maria Cisint -. Ci sono opportunità incredibili se lavoriamo tutti insieme”. Come oggi.