I furbetti dei buoni spesa in Friuli.
Avevano richiesto gli aiuti alimentari, lamentando una situazione di indigenza e difficoltà. Ma, in qualche caso, avevano cospicui risparmi custoditi in banca. E, in generale, non avevano diritto al sostegno. A smascherarli è stata la Guardia di Finanza del comando provinciale di Udine.
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L’attività delle Fiamme Gialle, dopo le prime verifiche dello scorso settembre, ha permesso di scoprire di recente 15 nuovi “falsi poveri” che hanno indebitamente ottenuto i cosiddetti “buoni spesa solidali”. Tali aiuti sono destinati a soddisfare i bisogni alimentari più urgenti ed essenziali dei nuclei familiari in difficoltà. Emergono, tuttavia, situazioni irregolari, come nella vicenda accertata dalla Compagnia di San Giorgio di Nogaro. I finanzieri hanno, infatti, individuato una persona di origine straniera che ha ottenuto il “buono spesa” dal proprio Comune, pur potendo contare su disponibilità finanziarie in banca per circa 86.000 euro. In un altro caso, le Fiamme Gialle di Cividale del Friuli hanno scoperto un beneficiario del “buono spesa” con 70.000 euro di saldo attivo sul proprio conto corrente bancario.
Le attività di controllo, destinate a continuare in stretta collaborazione con gli uffici regionali e gli enti locali concedenti, testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza nell’azione di contrasto a ogni forma di illecito nel settore della spesa pubblica, nella prospettiva di reprimere tutti quei comportamenti fraudolenti che possono compromettere l’accesso ai fondi e agli aiuti pubblici da parte delle imprese e dei cittadini maggiormente colpiti dall’emergenza epidemiologica da Covid-19.