I dati Inail relativi agli infortuni sul lavoro in Friuli.
Il tema della sicurezza sul lavoro rimane cruciale: in soli due mesi, tra gennaio e febbraio 2024, sono state infatti quasi 2.350 le denunce di infortuni registrate in Friuli Venezia Giulia. Un dato che segna un aumento rispetto al primo bimestre del 2023: 2.343 contro i 2.292 di un anno fa. Il settore più a rischio? Quello di Industria e Servizi.
A certificare la situazione sono i dati dell’Inail: la stragrande maggioranza degli infortuni (2.113) avviene in occasione del lavoro, in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre diminuiscono quelli “in itinere” ossia quelli nel tragitto tra casa e lavoro (da 280 del 2023 a 230 nel 2024).
Gli infortuni sul lavoro in Friuli per settore.
Come anticipato, il settore più a rischio è quello Industria e Servizi che registra 1.792 denunce di infortuni in due mesi (erano 1.770 un anno fa), di cui 1.586 sul lavoro e 206 in itinere. Sono 63 invece quelli relativi all’agricoltura e i restanti quelli relativi alla gestione per conto dello Stato.
Entrando più nello specifico del settore Industria e Servizi, al campo dell’Industria sono riconducibili 548 infortuni; al terziario 380, all’artigianato 115, ad altre attività 119 e ad attività non determinata 630. Ancora più nel dettaglio, le più a rischio sono le attività manifatturiere (371 denunce), le costruzioni (127), sanità e assistenza sociale (121).
Se invece si guarda alla distribuzione territoriale, la maggior parte degli infortuni sono registrati in provincia di Udine (950), seguita da Pordenone (558), Trieste (493) e infine Gorizia (342). Gli infortunati sono soprattutto italiani (1.794) mentre i lavoratori extra europei che si sono fatti male sul lavoro risultano 438. Le fasce d’età più coinvolte sono quelle che vanno dai 45 ai 59 anni. Infine, sono 2, nel primo bimestre, gli infortuni sul lavoro con esito mortale.