Sezioni primavera, nei piccoli Comuni del Friuli bastano 5 bimbi per attivarle

Confermate le sezioni primavera in Friuli.

Anche quest’anno la Regione ha stanziato 1,4 milioni di euro per garantire le sezioni primavera, un servizio fondamentale per le famiglie e che integra l’offerta della fascia 0-6 anni. In quasi tutti i Comuni potranno essere attivate sezioni dai 24 ai 36 mesi, avendo confermato la possibilità per i Comuni sotto i 5mila abitanti e per i Comuni montani di avviare la sperimentazione anche con soli cinque bambini.

Lo ha spiegato l’assessore regionale all’Istruzione e Famiglia Alessia Rosolen, dopo l’approvazione, da parte della Giunta regionale, della delibera che consente il rinnovo dell’intesa tra la Regione e l’Ufficio scolastico regionale per la prosecuzione della sperimentazione della Sezioni Primavera, definendo contestualmente i requisiti, i criteri e le modalità per l’erogazione dei relativi contributi.

“In questo modo – ha aggiunto Rosolen – possiamo garantire la continuità delle azioni già realizzate nelle precedenti annualità, con un servizio che favorisce la crescita dei bambini in età prescolare e costituisce un aiuto concreto ai genitori“.

Per l’anno scolastico 2024/2025 sono ammesse alla sperimentazione e all’eventuale finanziamento le Sezioni primavera che abbiano un numero di bambini compreso tra un minimo di 10 e un massimo di 20 unità e che funzionino per un minimo giornaliero di cinque ore fino ad un massimo di otto. Il numero minimo per attivare la sezione è di dieci bambini, ma scende a cinque nei Comuni montani e nei Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti, così come in Comuni con specificità linguistiche.

L’accordo prevede che la contribuzione richiesta alle famiglie dai gestori del servizio debba essere contenuta nelle seguenti fasce parametriche, comprensive dell’eventuale quota per i pasti:
tra un minimo di 100 e un massimo di 500 euro per gli enti gestori che richiedono il contributo statale e regionale; tra un minimo di 100 e un massimo di 750 euro per gli enti gestori che richiedono la sola ammissione alla sperimentazione. Per la contribuzione minima, l’ente gestore può stabilire anche un importo inferiore a 100 euro, in considerazione di particolari condizioni socio-economiche della famiglia, oppure può concedere l’esonero totale o parziale.

Inoltre, si prevede che, in presenza di bambini con disabilità o in particolari situazioni di svantaggio socio-culturale, venga accordata una maggiorazione del 15% della quota annuale di contributo, a condizione che sia garantito un rapporto massimo inferiore ad un insegnante/educatore ogni 10 bambini o personale educativo aggiuntivo.