Si allontana il rischio recessione in Friuli.
Si allontana lo spettro di una recessione per il 2023: secondo le stime di Confindustria, il Pil del Friuli crescerà ancora.
L’andamento negativo del quarto trimestre dello scorso anno si è rivelato meno intenso del previsto e il 2022 si è chiuso segnando un +3,7 per cento in Friuli (ma il Nordest ha registrato un + 4 per cento e l’Italia un + 3,9 per cento). L’Istat, inoltre, stima sia per l’Italia, sia per il Nord Est, come pure per il FVG una crescita quest’anno dello 0,4 per cento mentre il Fondo Monetario Europeo è più ottimista e arriva, per il Paese, a prevedere un più 0,6 per cento.
L’economia italiana e regionale vedono così allontanarsi il rischio di una recessione, nonostante gli effetti negativi provocati dalla guerra in Ucraina. Il netto calo delle quotazioni del gas, superiore anch’esso alle attese, avrà, inoltre, effetti positivi anche sul clima di fiducia dei consumatori e delle imprese (quest’ultimo a gennaio è aumentato per il terzo mese consecutivo). Le incognite legate agli sviluppi del conflitto in Ucraina e all’aumento dei tassi ovviamente restano, ma sono, al momento, meno cupe.
Per quanto riguarda gli altri Paesi, per il FMI la Germania potrebbe evitare la recessione quest’anno registrando un timido aumento dello 0,1 per cento. Negli Stati Uniti la crescita dovrebbe attestarsi all’1,4 per cento, grazie alla resilienza della domanda interna. Il Pil cinese, dopo la frenata al 3 per cento del 2022, dovrebbe tornare ad accelerare al 5,2 per cento nel 2023. Il Regno Unito resta l’unica economia tra quelle esaminate nel Outlook di gennaio in recessione quest’anno, con una contrazione dello 0,6 per cento. La Russia sta assorbendo meglio del previsto la guerra in Ucraina e il peso delle sanzioni: dopo aver chiuso il 2022 con un calo inferiore a quello stimato, -2,2 per cento, nel 2023 potrebbe tornare il segno positivo, +0,3 per cento.
“Un forecast positivo, quindi di fatto non si è mai parlato di recessione, ma di raffreddamento dell’economia – ha commentato il presidente reggente di Confindustria Fvg, Gianpietro Benedetti -, cosa che sta avvenendo nel 2023 e che nel 2024 avrà probabilmente qualche leggero miglioramento. Miglioramento, o meno, legato alla gestione dell’inflazione in Europa e tassi di interesse conseguenti. L’altra variabile rimane il costo dell’energia che, come anticipato negli scorsi mesi, è previsto in forte calo. È possibile ritenere che oramai il tema Ucraina influisca molto poco sul costo dell’energia, che fluttuerà secondo leggi di mercato. L’Ucraina in prospettiva offrirà, nel breve, grandi opportunità alle aziende europee per la ricostruzione, trasformandosi in un evento positivo. Per concludere, 12-18 mesi con l’economia che si prepara a ‘riscaldare i motori’ per cogliere le nuove opportunità“.