Friuli Doc piace ancora?
La 28esima edizione di Friuli Doc ha chiuso i battenti; i numeri si sapranno tra una quindicina di giorni, ma ormai da diversi anni una domanda si fa largo: Friuli Doc piace ancora alla gente?
Una cosa va detta: la manifestazione enogastronomica ha sempre attirato critiche, tra chi la considera solo una grande sagra, chi (e qui ci sono diversi residenti) non ama un evento che porta tante persone in città, con rumori fino a tarda notte e strade chiuse. D’altro canto, gli anni della pandemia hanno costretto l’amministrazione a ridimensionare Friuli Doc, e anche in questo caso, molti friulani non l’hanno presa bene per la sua versione ridotta. Quest’anno, invece, la manifestazione è tornata a respirare un’aria di normalità, con il ritorno delle Pro Loco, presenti nuovamente in gran numero.
L’amministrazione si è detta soddisfatta. “Friuli Doc ha convinto e coinvolto tantissime persone – ha dichiarato il sindaco Pietro Fontanini -, i giovani e tutti quelli che hanno voluto ritrovarsi per stare assieme e divertirsi. Ma anche quelli che hanno voluto approfittare dei tanti laboratori e degustazioni e quelli che hanno deciso di approfondire una delle tante tematiche proposte”. “Non ci interessa il numero assoluto – è stato il commento dell’assessore al turismo, Maurizio Franz, che negli anni ha cercato di coinvolgere sempre più soggetti, anche culturali, nella kermesse -; la formula è cambiata: più ordinata, più elegante e ricca di eventi collaterali. Non vogliamo la semplice movida, ma che gli operatori siano soddisfatti e le persone siano contente di esserci, senza stress. Questo sarà il futuro di Friuli Doc”. Meno sagra, insomma, e più evento.
Resta da capire se questo nuovo approccio piace: la sensazione, infatti, è che a Friuli Doc non ci siano più le grandi folle che si registravano un tempo. E’ meglio, oppure segna lo stallo della manifestazione? Ai posteri l’ardua sentenza.