Domani presentazione delle carte da gioco Vilane.
Rinasce un’antica tradizione friulana, quella delle carte da gioco Vilane, ispirate alle carte udinesi scomparse nell’800 che raccontano un importante pezzo di storia del nostro territorio.
A farle rispuntare dal passato è stato un progetto dell’Accademia di Belle Arti G.B. Tiepolo di Udine che domani, alle 11 presso la sala del Parlamento in Comune di Udine, le presenterà ufficialmente.
Le Vilane sono state progettate dagli studenti Alessia Cinque, Michela Landoni e Riccardo Pantanali, con la supervisione del loro docente Luca Fattore (anche art director di Multiplo), nell’ambito del Corso di Laurea di Graphic Design per le Imprese e sono anche state messe in produzione da Modiano.
Ispirate alle udinesi, scomparse a metà Ottocento con l’introduzione dell’imposta di bollo, le carte del mazzo Le Vilàne racchiude elementi delle carte trevigiane e triestine, con l’aggiunta di altri presi nientemeno che dalla storia friulana del 1500, in particolare dal contesto che portò alla rivolta della Crudêl Joibe Grasse del 1511. Ogni seme, infatti, rappresenta una classe sociale: i bastoni sono i contadini rivoltosi, le spade per la nobiltà, le coppe per il clero e la borghesia per i denari.
Vesti e semi sono tratti da incisioni e documenti, grazie ad un meticoloso lavoro di ricerca, e le carte racchiudono numerosi simboli di quegli avvenimenti, come lo stemma della Casa della Contadinanza o le maschere che ricordano quando avvenne il massacro (a carnevale).
Il mazzo, che porta a riscoprire una trazione popolare reinterpretandola in chiave moderna, è stato certificato dall’Arlef e già domani pomeriggio, dalle 15, si potrà usare per giocare a briscola, alla trattoria Il Canarino.