In provincia di Udine si contano circa 40.000 persone affette da diabete, secondo i dati forniti dalla Direzione Centrale Salute al 31 dicembre 2023. Questo corrisponde a un tasso di prevalenza standardizzato di 69,2 casi ogni 1.000 abitanti. Si prevede un ulteriore incremento di questi numeri, considerando che ogni anno si diagnosticano circa 5 nuovi casi di diabete ogni 1.000 abitanti nel territorio gestito dall’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC).
I dati riflettono una tendenza nazionale: il numero di persone affette da diabete aumenta con l’età, e in ASUFC quasi il 70% dei pazienti diabetici ha più di 65 anni, mentre il 40% ha superato i 75 anni. Il diabete di tipo 2, che rappresenta oltre il 90% dei casi, è spesso associato ad altre patologie croniche legate all’età avanzata, come ipertensione, aterosclerosi, malattia renale cronica e scompenso cardiaco. La gestione di queste comorbidità rappresenta una sfida significativa per il sistema sanitario regionale.
Per rispondere a queste esigenze cliniche e organizzative, ASUFC ha recentemente lanciato la Rete Diabetologica Aziendale, una nuova organizzazione che punta a garantire qualità ed equità nell’accesso alle cure per le persone affette da diabete. L’iniziativa rientra nella riorganizzazione regionale voluta dalla Direzione Centrale Salute, che mira a strutturare reti di assistenza per patologie ad alto impatto epidemiologico.
La Rete Diabetologica è coordinata dalla Struttura Operativa Semplice Dipartimentale di Diabetologia, diretta da Andrea Da Porto e inserita nel Dipartimento Assistenziale Integrato di Medicina Interna, sotto la guida del Prof. Leonardo Sechi. “Abbiamo una grande opportunità di costruire una rete di assistenza attorno alla persona, organizzando le cure in base ai diversi livelli di intensità tra ospedale e territorio, per offrire risposte efficaci e quanto più vicine possibile al domicilio dei pazienti”, ha commentato Da Porto.
La Struttura Hub, situata all’ospedale di Udine, rappresenta il centro nevralgico della rete e può contare su un team di 5 dirigenti medici, 8 infermieri e una dietista. Qui vengono seguiti principalmente i casi più complessi, come i pazienti con diabete di tipo 1 in terapia tecnologica avanzata, diabete in gravidanza, diabete di tipo 2 con gravi complicanze e pazienti diabetici nel post-trapianto.
La rete prevede anche consulenze dirette e programmate presso i presidi territoriali di Tolmezzo, Gemona, Cividale e Tarvisio, per garantire l’assistenza anche nelle aree geograficamente più difficili. I medici della struttura Hub collaborano con i professionisti diabetologi attivi nei distretti di ASUFC, sfruttando le tecnologie di telemedicina e teleconsulto per un’assistenza più capillare ed efficiente.
Un ruolo chiave viene svolto dai medici di medicina generale e dagli ambulatori di prossimità, che si occupano della gestione dei pazienti affetti da diabete di tipo 2, soprattutto quelli con particolari fragilità cliniche e assistenziali. Questi ambulatori saranno integrati nelle strutture di medicina interna del dipartimento e nei nuovi spazi dedicati a livello distrettuale.
“La collaborazione tra tutte le strutture coinvolte è fondamentale per il successo della rete”, ha aggiunto Da Porto. “Dobbiamo condividere dati e percorsi di cura in ogni fase della malattia, costruendo percorsi diagnostico-terapeutici specifici. Lavoreremo uniti per vincere questa sfida, a beneficio dei pazienti”.
“La rete diabetologica – ha aggiunto il direttore sanitario David Turello -, è una modalità organizzativa in linea con le indicazioni nazionali ed internazionali che permette ad ASUFC un ulteriore passo verso un modello di assistenza che porta la specialità sul territorio. I diabetologi garantiscono, infatti, le cure in ospedale come nelle sedi territoriali, offrendo in futuro anche la possibilità di collegarsi alle Case di Comunità e contribuire alla grande sfida della medicina di iniziativa”.