Lo studio sulla resilienza del Friuli e delle altre regioni italiane.
E’ la Campania la regione italiana che meglio di tutti, meglio pure del Friuli, ha dimostrato di avere un sistema economico e sociale in grado di resistere e reagire agli shock: un risultato che forse lascia sorpresi, ma che arriva da uno studio ad hoc.
Il quadro, infatti, emerge dall’IRER, l’indice di resilienza economica regionale ideato da Demoskopika che, confrontando il 2023 rispetto al 2022, ha provato a misurare la capacità dei sistemi economici regionali di resistere agli shock della pandemia e degli eventi bellici oltre alla velocità imboccata per la ripresa.
Per la costruzione dell’indice sono stati individuati i seguenti parametri: prestiti alle imprese, natalità imprenditoriale, prestiti alle famiglie, occupati a tempo pieno e parziale, persone a rischio di povertà o esclusione sociale e, infine, entrate tributarie ed extra-tributarie locali.
Secondo il rapporto, sono cinque i sistemi più resilienti d’Italia: Campania che ha totalizzato 110,50 punti, Toscana con 105,14 punti, Puglia con 103,98 punti, Veneto con 103,97 punti e Sicilia con 103,95 punti. Il Friuli, pur non essendo nella top 5, si colloca nella fascia medio alta, con un punteggio di 101,42 punti, dopo Valle d’Aosta, Basilicata e Lombardia.
Tra i fattori in cui la nostra regione soffre di più c’è quello dei prestiti erogati alle imprese, che tra 2022 e 2023 ha subito una contrazione del 10,4% (la terza più alta d’Italia, dopo Liguria e Valle d’Aosta) su una media nazionale di -7,1%. Allo stesso modo, calano anche i prestiti alle famiglie ( -1% contro una media nazionale di – 0,3%).
Tiene, invece, il numero delle imprese iscritte ai registri (in leggerissima crescita) mentre cresce il numero di occupati (+ 2%) anche se meno della media italiana (+ 2,4%). Tra il 2021 e il 2022, inoltre, è lievemente calata la percentuale di persone a rischio povertà (- 0,5%). Il Friuli Venezia Giulia, inoltre, è la regione in cui gli enti locali hanno subito il minor contraccolpo nei dodici mesi del 2023 rispetto all’anno precedente, con una flessione degli incassi tributari ed extra-tributari, in valore assoluto, di 68,4 milioni di euro (-8,0%).