Le firme per la riduzione delle liste d’attesa in Friuli.
Liste di attesa per una visita specialistica ancora troppo lunghe. É per questo che l’associazione udinese diritti del malato ha deciso di intraprendere una raccolta firme da presentare, attraverso la consigliera regionale de I Cittadini, Simona Liguori, al presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin.
“La problematica legata alla non ottemperanza da parte del servizio sanitario regionale dei tempi prescritti dal medico o dallo specialista per effettuare visite o esami – spiega la presidente dell’associazione udinese, Anna Agrizzi – risale a ben prima dell’emergenza epidemiologica attuale e già prima molti erano stati i cittadini che si erano rivolti a noi per segnalare l’inadempienza che li riguardava”.
Sono 1.400 le firme raccolte.
Da qui l’idea della raccolta firme, che dal 10 febbraio ad oggi, ha raccolto circa 1.400 sottoscrizioni. “Con l’emergenza sanitaria da Covid19 – prosegue Agrizzi – le criticità delle liste per ottenere l’erogazione in tempi corretti si è acuita, obbligando molte persone a rivolgersi a strutture private sostenendo dei costi che, in molti casi, gravano enormemente sul bilancio familiare o, addirittura, non sono sostenibili e che portano a rinunciare a consulti ritardando diagnosi e cure”.
In teoria, secondo l’articolo 7 della legge regionale 7 del 2009, la disciplina prevedrebbe che “in caso di non garanzia dei tempi prescritti per le prestazioni si può effettuare l’esame in privato e in altra struttura e richiedere il rimborso, meno il ticket, previa autorizzazione rilasciata dall’ospedale di competenza”.
Rimborsi inattuabili.
Peccato però che questo non accada. “In realtà – conclude Agrizzi – è inattuabile per i cittadini perché le aziende sanitarie non hanno ancora messo a punto la procedura per la richiesta di autorizzazione in contrasto con quanto dettato dalla legge”.