L’europarlamentare friulana Elena Lizzi sul caso delle proteste degli agricoltori.
Le proteste degli agricoltori, scoppiate inizialmente in Francia e in Germania, stanno prendendo piede terreno anche in Italia, con sit-in, presidi e cortei di protesta che si sono verificati in varie città, da Marsala a Bologna, da Frosinone a Torino.
“Quello che avevamo previsto si sta avverando: anche in Italia gli imprenditori agricoli scendono in piazza contro le eco-follie imposte dalle sinistre che controllano le istituzioni europee” così l’europarlamentare friulana Elena Lizzi, che esprime il proprio appoggio alle proteste che dopo la Germania stanno ora interessando anche il nostro Paese.
“Carne sintetica, insetti nel piatto, disarmo delle difese contro la concorrenza sleale estera sono soltanto alcuni dei problemi che minacciano la tenuta economica e sociale della nostra agricoltura – continua Lizzi -. Mi sono spesa e continuerò a farlo, nella Commissione Agricoltura del Parlamento e in tutte le sedi possibili, per difendere le nostre imprese, soprattutto i giovani che credono in questo settore, e i cittadini che hanno diritto di alimentarsi con prodotti naturali, tradizionali e tracciati”.
Le ragioni della protesta.
Le ragioni di questa mobilitazione sono molteplici e comprendono la difesa dell’agricoltura, dei territori, del lavoro e delle piccole imprese. Gli agricoltori accusano le politiche europee di favorire le importazioni a prezzi concorrenziali, mettendo a rischio la sostenibilità economica delle attività locali.
Particolare attenzione è rivolta anche alle grandi confederazioni agricole italiane, tra cui la Coldiretti, che vengono apertamente accusate di tradimento. Gli agricoltori manifestano anche contro il caro prezzi, i mutui bancari insostenibili, i costi di produzione elevati e le calamità naturali che azzerano i raccolti. Inoltre, emerge la preoccupazione per il futuro utilizzo della carne sintetica, mettendo in dubbio la sostenibilità del settore tradizionale.
La protesta degli agricoltori vuole anche sensibilizzare i consumatori, mettendoli in guardia sul rischio di non consumare più prodotti italiani. Gli agricoltori sostengono che le politiche attuali mettano a repentaglio la qualità e l’autenticità dei prodotti locali, e la manifestazione mira a creare consapevolezza su questa questione.