Gli ucraini in transito dal Friuli Venezia Giulia.
Più di 700 cittadini ucraini transitati nelle ultime ore in Friuli Venezia Giulia. Di questi circa 200 sono passati attraverso il valico di Tarvisio. Gli altri attraverso Fernetti. Il via vai di pullman, auto e minivan è proseguito anche oggi sulla frontiera provenienti dall’Ucraina. E adesso è arrivato anche il momento per il Friuli di fare il punto sulla macchina regionale dell’accoglienza. Il prefetto di Udine, Massimo Marchesiello, questa mattina ha convocato i primi sindaci per fare una ricognizione sulle strutture che potrebbero essere messe a disposizione dei profughi in fuga.
Si cercano alloggi che possano ospitare donne con bambini e anziani di piccole dimensioni. Il primo a mettere a disposizione una struttura comunale era stato ieri il sindaco di Pontebba Ivan Buzzi, che ha ospitato i primi cinque profughi provenienti dall’Ucraina. Anche il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi è intervenuto durante la riunione in videoconferenza con i sindaci e il prefetto sull’accoglienza.
“In questa fase è importante che la grande generosità dimostrata da subito dai nostri cittadini venga gestita in modo coordinato per evitare che si crei ulteriore confusione in una situazione già molto delicata e di conseguenza che gli aiuti non vengano usati nel modo migliore. Il contatto con il Dipartimento nazionale della Protezione civile è costante e al momento abbiamo avuto l’indicazione di effettuare una ricognizione delle risorse che possono essere messe in campo, in modo da incrociare le informazioni in nostro possesso con il Ministero dell’interno e i suoi rappresentanti territoriali”, ha detto Riccardi.
Il vicegovernatore ha sottolineato che “la Protezione civile regionale si sta preparando, nel caso fosse necessario e richiesto, all’allestimento di campi d’accoglienza per i profughi in Slovacchia e Moldavia. Inoltre, è in fase di valutazione l’ipotesi che il Friuli Venezia Giulia possa ospitare, in coordinamento con il nostro sistema sanitario, il centro di smistamento per i farmaci che verranno messi a disposizione dei profughi in fuga dalla guerra”.