Il prezzo del gelato in Friuli Venezia Giulia.
Tra le moltissime categorie che stanno accusando in modo particolare le conseguenze della crisi scatenata dal conflitto in Ucraina, una delle più colpite è quella dei gelatieri. Come altri esercenti, tantissime gelaterie sono state costrette ad alzare il prezzo alla vendita dei propri prodotti, per non andare in perdita. In alcuni casi, una pallina di gelato è arrivata a costare anche più di 1,70 euro in Friuli.
L’impatto dei costi.
“È aumentato tutto, dalle materie prime all’energia – lamenta Gabriele Dal Ben, titolare de Il Gelatiere, a Gemona -. Il tutto nella totale assenza dello stato“. Alcune della materie prime sono diventate più costose ed in futuro potrebbero risultare persino difficili da ottenere. “Per il momento noi siamo riusciti a contenere l’aumento dei prezzi al normale 3-4% che applichiamo all’inizio di ogni nuova stagione”, dice Anna Franz della celebre gelateria Timballo, a Udine. Eppure, i costi di produzione aumentano di giorno in giorno, insieme al sospetto che alcuni possano approfittarsi della situazione per speculare sui prezzi, aumentandoli senza motivo. “Noi comunque contiamo di non dover aumentare i prezzi: sarebbe la prima volta in 37 anni che ci vediamo costretti a farlo”, conferma Franz.
Oltre ai rincari sulle materie prime, ad impattare fortemente sul portafogli delle gelaterie è soprattutto il caro energia. I gelatieri, infatti, sono particolarmente colpiti in quanto il mantenimento dei prodotti richiede una grandissima quantità di elettricità. “Non è tanto l’energia necessaria alla produzione – spiega Pierluigi D’Ambrosio dell’omonima gelateria a Mortegliano – quanto il costo di mantenimento della catena del freddo“. Le gelaterie infatti, per conservare i proprio prodotti, necessitano di un elevatissimo quantitativo di energia per tenere in funzione i frigoriferi e gli altri elettrodomestici. I costi di produzione possono essere ottimizzati, ma i costi i costi di conservazione non possono essere elusi. In questo senso, i rincari delle materie prime non sarebbero che il male minore. Anche se, a detta di D’Ambrosio, in futuro potrebbero esserci anche dei problemi nel reperimento di alcuni zuccheri necessari al processo di produzione.