Il Patto per l’Autonomia sul fiume Tagliamento.
“Basta giochetti. La Giunta regionale chiarisca una volta per tutte le sue intenzioni sul Tagliamento e sulle ipotizzate opere nel suo medio corso”. Sollecita l’assessore Fabio Scoccimarro il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli, dopo il valzer di posizioni degli esponenti di maggioranza di centrodestra delle scorse settimane, alla notizia che nel rinnovato Piano di gestione del rischio alluvioni, approvato dall’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, figurano nuovamente le casse di espansione e la traversa di Pinzano.
Una richiesta legittima su un tema che ha registrato le reazioni e i pareri contrari alla costruzione del ponte-traversa a Pinzano da parte di sindaci, mondo economico, associazioni e cittadini, ma anche l’accoglienza favorevole di diversi esponenti della maggioranza. “Dal canto suo – ricostruisce Bidoli –, l’assessore Scoccimarro ha bollato come refuso le casse di espansione, già bocciate dal Tribunale superiore delle acque una decina di anni fa a seguito di una serie di ricorsi e che ora vengono riproposte nel Piano senza consultare le amministrazioni comunali coinvolte né informare la popolazione rivierasca. Ci si aspetta pertanto che l’apposito comitato operativo per la revisione di questo errore provveda al più presto alla correzione. Nulla ha, però, detto l’assessore in merito a tempistiche e modalità dell’annunciato confronto con i sindaci contrari alle opere ventilate”.
“Se da un lato le soluzioni ai dissesti idrogeologici sono necessarie, dall’altro non si possono imporre soluzioni potenzialmente devastanti per alcuni territori dal punto di vista ambientale, economico e sociale – prosegue Bidoni -. Ben venga il previsto passaggio in IV Commissione il 22 marzo, sperando che in quell’occasione finalmente arrivino anche le altre risposte”. Il consigliere è stato anche promotore, con il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo, di una mozione per chiedere alla Regione di proporre la candidatura del Tagliamento a Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco – sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione e bocciata dalla maggioranza regionale – e primo firmatario di una petizione pubblica per il riconoscimento Unesco che ha raccolto oltre 15 mila firme di cittadini che “vedono nel Tagliamento un’occasione paradigmatica per immaginare un futuro diverso e più sostenibile per la nostra terra” e adesioni illustri.