Legambiente e Isde lanciano l’allarme sui pericoli del pignarul sulla salute.
A poche ore dall’accensione dei primi fuochi epifanici, arriva l’allarme: “Il pignarul è pericoloso per la salute”. A lanciarlo, sono Sandro Cargnelutti, presidente di Legambiente Fvg, e Mario Canciani, presidente regionale dell’Isde-Medici per l’ambiente.
La questione, secondo i rappresentanti delle due associazioni, è legata alle polveri sottili, cui i falò contribuiscono, e alle sue ricadute sui problemi respiratori. Per questo, i sodalizi propongono soluzioni alternative, per adattare le tradizioni alle nuove sfide dell’attualità.
“Le tradizioni popolari trasmettono nel tempo, all’interno di una comunità, la memoria di eventi sociali o storici, usanze, ritualità, mitologia, credenze religiose, dei costumi, delle superstizioni e leggende. In alcuni casi il significato originario viene perso e non viene rielaborato e la tradizione diventa mero fenomeno consumistico. I fuochi epifanici, ci ricordano antichi riti che vedevano i fuochi come atti purificativi e di buon auspicio per l’inizio del nuovo anno e a seconda della direzione che prendeva il fumo di ciascun falò, venivano effettuate delle previsioni sull’andamento dell’anno” spiegano i due.
Le polveri sottili e gli altri agenti pericolosi.
“Ora il contesto ambientale è profondamente diverso. L’inquinamento atmosferico rimane il maggiore rischio ambientale per la salute in Europa e sono necessarie misure più ambiziose per rispettare le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità. Tra i fattori di pericolo troviamo le polveri sottili ed in particolare le PM 2,5 e inferiori, generate dalla combustione, come abbiamo dimostrato con un nostro studio in epoca pre-Covid, nel corso del quale abbiamo registrato un raddoppio delle polveri sottili più pericolose ( 2,5 e 1 micron) in coincidenza dei fuochi, persistenti per più giorni”.
La letteratura scientifica, riportano Canciani e Cargnelutti, segnala che non solo polveri sottili, ma si liberano anche idrocarburi policiclici aromatici, che sono cancerogeni. “L’ aumento delle polveri sottili causa specie nei bambini un aumento delle infezioni respiratorie e dell’asma
e negli adulti bronchite cronica ostruttiva, asma, infarti, ictus ed emorragie cerebrali“.
Le richieste di Legambiente e Isde.
Le associazioni chiedono quindi il divieto dei fuochi dove le concentrazioni delle polveri sottili sono sopra la soglia indicata dall’OMS. “Ma non basta – continuano -. Si può rigenerare la tradizione dal basso. Si può fare esperienza di comunità, memoria storica senza accendere i fuochi oppure il fuoco può essere solo simbolico“.
“Il ripensamento – concludono -, non riguarda solo i fuochi epifanici, ma anche altre tradizioni, consuetudini consolidate in altri tempi ma che adesso possono nuocere alla nostra salute e a quella dell’ambiente, che sappiamo essere intimamente connesse”.