Oltre 1.700 le firme raccolte in tutto il Friuli con la petizione online.
Ha superato le 1.700 firme la petizione partita dal Friuli, pronto a mobilitarsi per “salvare” Liubomyr Bogoslavets dal Centro per il rimpatrio di Gradisca dove è stato portato.
Sabato, in centro a Udine, si è svolta una partecipata manifestazione e un flashmob in sostengo del fisarmonicista diventato uno dei simboli del primo lockdown, visto che nelle strade deserte del capoluogo friulano hanno risuonato per settimane le note suonate dal musicista con la sua fisarmonica.
Raccolte già quasi 2 mila firme.
A sostegno dell’artista 59enne ucraino sono partite ben tre iniziative. Oltre la petizione, che come ricordato, in pochi giorni sfiora già le 2 mila sottoscrizioni, anche un video online, in cui ognuno “manifesta” il suo dissenso con un nastro adesivo bianco sulla bocca con la scritta “No CPR!” mentre suona uno “strumento muto”. Sabato scorso, in piazza Matteotti, il flashmobe musicale, la cui colonna sonora è stata “This Land is your Land” di Woody Guthrie.
Arrivato in Friuli Venezia Giulia con un visto d’ingresso nei Paesi Schengen di 3 mesi, anche a causa del primo lockdown era rimasto bloccato in regione, privo di documenti. Bogoslavets sostiene di aver chiesto asilo politico, ma alle autorità italiane la domanda non risulta. Fermato per un controllo, nei suoi confronti e’ stato emesso un foglio di via. Il suo legale, Alessandro Ciampi, ha provato a opporsi, ma finora senza successo, dunque si procede con il rimpatrio.