Papa Francesco e quel legame speciale con il Friuli: i tanti gesti che resteranno nei nostri cuori

Papa Francesco ha intrecciato negli anni un legame autentico e profondo con il Friuli, una terra che più volte è entrata nel suo cuore e nelle sue parole. Anche se è mancata una visita ufficiale nel cuore del Friuli, come quelle che hanno caratterizzato la sua presenza a Redipuglia nel 2014 e a Trieste nel 2024, Papa Francesco ha comunque stretto un legame autentico e profondo con il territorio.

La sua vicinanza con il Friuli si è espressa non solo attraverso gesti simbolici, ma anche tramite incontri personali, benedizioni speciali e segni di affetto che hanno toccato diverse comunità locali, dalle città ai piccoli borghi di montagna.

Papa Francesco e il Friuli.

Numerosi i momenti in cui delegazioni friulane sono state accolte con affetto in Vaticano. Tra queste, i volontari della Protezione Civile regionale, ricevuti in udienza privata come riconoscimento per l’impegno dimostrato nelle emergenze locali e nazionali. Anche i donatori di sangue dell’Afds provinciale di Udine hanno avuto l’onore di incontrare il Papa, che ha lodato la loro generosità come esempio concreto di amore per il prossimo.

Non sono mancati nemmeno i gesti di attenzione verso i piccoli grandi eventi della vita quotidiana. Una coppia friulana ha ricevuto la benedizione papale in occasione del 60° anniversario di matrimonio; un giovane di Sacile ha ricevuto una speciale benedizione apostolica. Auguri e benedizione anche per i 100 anni dell’Udinese suor Mariangela, ha visto riconosciuto il suo lungo cammino di fede. Piccoli segni, ma carichi di significato per le famiglie e le comunità coinvolte.

Il legame si è fatto anche arte e tradizione. Nel Natale del 2022, Papa Francesco ha visitato il presepe allestito in Piazza San Pietro, realizzato dagli artigiani di Sutrio, piccolo borgo della Carnia. Una rappresentazione che ha portato nella Città del Vaticano il calore e la maestria delle mani friulane, valorizzando l’identità culturale di un’intera comunità. E sempre dal Friuli è arrivato, in altre occasioni, l’albero di Natale ufficiale di piazza San Pietro, simbolo di luce e speranza.

Anche nei momenti difficili, la voce del Pontefice non è mancata. Ai detenuti del carcere di Pordenone ha fatto giungere parole di conforto e riflessione, invitandoli a non perdere mai la speranza e il senso della dignità.

Il ricordo del Papa per le tragedie che hanno sconvolto il Friuli.

Papa Francesco ha inoltre espresso parole significative su due delle più grandi tragedie che hanno colpito la regione: il disastro del Vajont e il terremoto del 1976.

In occasione del 60º anniversario della tragedia del Vajont, ha ricevuto in udienza una delegazione delle comunità colpite. Ha ricordato che quel disastro non fu il frutto di errori tecnici, ma della decisione di costruire un bacino artificiale in un luogo inadatto, guidata da logiche di profitto più che dalla cura per l’uomo e l’ambiente. Ha elogiato la forza e la dignità di chi ha saputo ricostruire, definendo Longarone “un’onda di vita”, e citando il Cantico delle Creature di San Francesco ha esortato al rispetto per la natura.

Riguardo al terremoto del Friuli del 1976, Papa Francesco ha raccontato di trovarsi proprio in Friuli in quei giorni, ospite di un amico nel Pordenonese. Ricorda vividamente le scosse che facevano tremare il letto, un’esperienza che ha lasciato in lui un segno profondo e ha rafforzato la sua empatia nei confronti delle vittime e dei sopravvissuti.