Omicidio Regeni, quattro egiziani a giudizio.
“Ringraziamo tutti, oggi è una bella giornata“: con queste parole, la mamma di Giulio Regeni, Paola Deffendi, ha commentato oggi la notizia che il Giudice per le Udienze Preliminari di Roma ha deciso di rinviare a giudizio quattro 007 egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio del ricercatore friulano, il cui corpo è stato ritrovato senza vita a Il Cairo il 3 febbraio 2016.
Il processo è stato programmato dal giudice Roberto Ranazzi per il 20 febbraio davanti alla Corte d’Assise di Roma. Le accuse nei confronti degli imputati vanno da concorso in lesioni personali aggravate, omicidio aggravato e sequestro di persona aggravato. La Presidenza del Consiglio dei Ministri è stata autorizzata a costituirsi parte civile nel procedimento contro i quattro agenti egiziani.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, il procuratore aggiunto, Sergio Colaiocco, ha dichiarato in aula: “L’assenza degli imputati non renderà il processo una farsa. Poter ricostruire pubblicamente i fatti e attribuire responsabilità individuali in un dibattimento penale è un dovere costituzionale e sovranazionale. La Procura di Roma ha cercato sin dall’inizio delle indagini di adempiere a questo dovere con piena convinzione“.
“La giustizia sta facendo il suo corso – ha commentato la deputata del Pd Debora Serracchiani, già vicepresidente della Commissione Regeni -. E’ un dato che conforta quanti hanno profuso impegno per anni, anche quando ombre cupe hanno sembrato avvolgere la tragica morte di Giulio. Siamo a un passaggio importante, che apre un capitolo nuovo e da cui ci aspettiamo la verità processuale e la giustizia dovuta alla famiglia“.