Udine, niente stipendio perchè non ha conto in banca.
La vicenda è a dir poco assurda, se non fosse anche, per certi versi, drammatica. A renderla nota è lo Studio Tutino da Udine, che assiste B.V., un uomo di origine albanese. Lo stesso deve scontare una pena in Italia, e il magistrato di sorveglianza l’ha autorizzato alla detenzione domiciliare in semi libertà, perché dipendente e lavoratore subordinato in una Società dell’hinterland Udinese.
Questo dopo tutta una serie di accertamenti disposti ed effettuati dalla polizia giudiziaria delegata. Ma c’è un problema: l’uomo non è residente in Italia. E quindi non può aprire un conto corrente italiano e non ha documenti Italiani, solo il passaporto albanese.
Stando così le cose, il lavoratore ha alcuna possibilità di aprire un conto corrente in Italia, e di conseguenza lo stipendio come può essergli versato dal momento che la normativa in materia di lavoro prevede solo il pagamento tracciato con bonifico?
La situazione non si sblocca. Lo Studio Tutino ha interessato l’Alto Commissario per i diritti Umani, il sindaco di Udine, la Questura, l’Ispettorato del Lavoro e l’Inps affinché venga trovata una soluzione, anche temporanea, di residenza e documenti. Ma, al momento, è ancora in attesa di risposta.