Padre di Patrizia e Roberto, aveva 93 anni. Funerali giovedì 27 giugno a Tricesimo
Si è spento Agostino Moroso, fondatore, assieme alla moglie Diana Mansutti, dell’omonima azienda friulana che ha conquistato il mondo con le sue sedute e i suoi imbottiti. A darne notizia è la famiglia che piange la scomparsa di “un imprenditore tenace e lungimirante“.
Padre di Patrizia e Roberto, Agostino era stato un esempio ispiratore per generazioni di maestranze, di dipendenti e collaboratori, ponendosi come indiscusso protagonista del made in Italy nel mondo e della crescita industriale del Friuli Venezia Giulia.
Nato a Tricesimo, il 28 agosto del 1930, ultimo di sei figli, iniziò a lavorare giovanissimo come dipendente di una tappezzeria. All’alba degli anni Cinquanta, nell’Italia che rinasce dalle macerie del Dopoguerra, c’è un grande bisogno di mobili di qualità. Nel 1952, a soli 22 anni, decide di lanciarsi nella sfida dell’impresa, coinvolgendo la giovanissima moglie Diana nell’apertura di un laboratorio di imbottiti.
La gioia di fabbricare imbottiti made in Italy
L’azienda si rivela da subito un atelier carico di energia dove si respira la gioia di fabbricare divani e poltrone caratterizzati dall’alta qualità dei rivestimenti e dalla sperimentazione di nuove tecniche produttive; un sogno corale che, in breve tempo, coinvolge l’intera comunità di un territorio laborioso e trasforma Moroso da piccolo laboratorio artigianale in piccola-media impresa.
Una scelta coraggiosa operata in un contesto storico segnato da una forte emigrazione verso il Nord America che racconta con forza, fin dalla fondazione, il profondo legame di Agostino e Diana con la propria terra, con Tricesimo e l’intero Friuli. Una storia di radici, amate e coltivate nel rapporto diretto e personale con le persone, di un impegno mai venuto meno anche – e specialmente – nel momento in cui Moroso sale sul palcoscenico del Design internazionale.
Storia di dedizione e amore per la propria terra
Agostino, con rigoroso spirito imprenditoriale, ha speso tutta la sua vita e la sua intelligenza per la sua azienda, accompagnandola lungo un percorso segnato dalla costante ricerca dell’eccellenza secondo i principi etici del rispetto, dell’onestà e della trasparenza. Un’eredità raccolta dai figli Roberto e Patrizia che oggi, davanti alle sfide dei grandi cambiamenti globali, rappresenta un faro per le future generazioni.
Nel 2021, per i suoi meriti, Tavagnacco gli aveva conferito la cittadinanza onoraria riconoscendo il valore di una storia di dedizione e amore per la propria terra.
I funerali saranno celebrati giovedì 27 giugno alle 15 nel Duomo di Tricesimo. Durante la giornata, l’azienda resterà chiusa per lutto.