E’ stata uccisa una delle linci liberate a Tarvisio per il progetto di reintroduzione.
Sofia, una delle linci liberate nella foresta di Tarvisio nell’ambito del progetto di reintroduzione del felino, è stata uccisa: a spararle, in Austria, è stato un bracconiere.
La triste novità è stata annunciata sulla pagina social del Progetto Lince: “La lince Sofia è morta: i risultati dell’autopsia dimostrano che è stata vittima di bracconaggio. Sofia aveva un compito importante: era stata catturata nel Giura svizzero alla fine di febbraio e, dopo una breve quarantena, trasferita a Tarvisio nell’ambito dell’ULyCA (Urgent Lynx Conservation Action). Insieme ad altre quattro linci, avrebbe dovuto rafforzare la popolazione di linci nelle Alpi sudorientali. La perdita di Sofia è significativa, poiché l’ancora piccola popolazione nelle Alpi sudorientali ha un’importante funzione di collegamento tra le popolazioni di lince nelle Alpi e nelle Dinaridi”.
I responsabili del progetto hanno spiegato che due settimane dopo il rilascio, Sofia è migrata verso nord e ha scelto come territorio l’area tra Villach, Feistritz e Bad Kleinkirchheim in Carinzia. “È stata lì dove è stata vittima di bracconaggio. La conferma della causa di morte è arrivata con i risultati degli esami effettuati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie in collaborazione con il Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Udine e il supporto dell’Istituto Entomologico dell’Università di Padova”.
“Tutti i partner del progetto – conclude il post-, i Carabinieri Forestali, Progetto Lince Italia, il WWF e la Cabina di Regia Lince e Caccia, una federazione di associazioni di cacciatori del Friuli, che ha sostenuto il progetto ULyCA fin dall’inizio, condannano fermamente questo atto illegale“.