Maratona del dono di sangue da record: la prima e l’ultima sono due gemelle di 18 anni

Nuovo record per la maratona del dono: raccolti 123,9 litri di sangue e plasma.

Chiara ha aperto la maratona del dono e Gaia l’ha chiusa, entrambe hanno 18 anni ed entrambe sono di Spilimbergo, studiano al liceo Marinelli di Udine e hanno donato la loro prima volta appena compiuta la maggior età. Ed entrambe fanno Sartor di cognome: sono infatti due gemelle e sono tra i giovani donatori under 28 protagonisti della seconda edizione della 24 ore di dono del sangue, organizzata dall’Afds provinciale di Udine. Un’iniziativa, unica in Italia, dall’alto valore simbolico, “in una regione afflitta da denatalità e con una popolazione sempre più anziana” come ha sottolineato il presidente dei volontari Roberto Flora.

I numeri.

Alle 12 di oggi, quindi, si è conclusa questa maratona della solidarietà: 230 i donatori su 250 programmati (è fisiologica una percentuale di non idonei alla visita medica) e 123,9 i litri di sangue e plasma raccolti in 24 ore (l’anno scorso erano stati 116,4 litri). Una trentina i volontari senior dell’Afds impegnati nel supporto logistico e organizzativo e coinvolti, inoltre, 55 tra medici, infermieri e personale tecnico che si sono alternati nei turni.

Conta non tanto il record, quanto il significato di questa iniziativa – ha sottolineato Flora – in una comunità colpita da denatalità e invecchiamento della popolazione, coinvolgere 250 donatori tutti under 28 è stato un grandissimo successo. È una vittoria per tutte le 5 generazioni che si sono susseguite nell’Afds dalla sua fondazione a oggi”.

Concetto ribadito dal rappresentante provinciale dei giovani dell’Afds Luca Lacovig, che ha ringraziato tutto il personale sanitario e tecnico coinvolto in un lavoro no stop, guidato dal direttore del Dipartimento di Medicina trasfusionale Giovanni Barillari, lui stesso impegnato tutta la notte e al traguardo rappresentato dalle coordinatrici Simonetta Gallo e Chiara Savignano.

L’importanza dei giovani per il futuro.

“Abbiamo lanciato il messaggio che i giovani per la loro comunità ci sono e vogliono contare nel futuro – ha aggiunto Lacovig – il dono, prima che un gesto di solidarietà, è un patrimonio culturale che si tramanda in famiglia e nella comunità”.

“Questa maratona frutto delle generosità dei donatori qualifica ulteriormente la vocazione solidaristica friulana, dato che la provincia di Udine è già al vertice a livello nazionale per plasma raccolto – ha commentato Barillari -. Per realizzare la 24 ore è stata messa in moto una macchina organizzativa assolutamente non banale, impensabile senza la collaborazione e l’abnegazione di infermiere, tecnici amministrativi e medici e per il successo della quale ringraziamo l’Assessorato regionale alla Salute per il prezioso e necessario sostegno e supporto. Ancora una volta si dimostra come grazie all’alleanza fra istituzioni sanitarie e Associazione friulana donatori sangue sia possibile realizzare progetti di altissimo valore sociale”.

“Con questa seconda edizione della maratona del dono del sangue – ha concluso il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin – si dimostra come la nostra regione sia sinonimo di innovazione, efficienza, sinergia oltre che di volontariato e solidarietà. Caratteristiche che non vanno mai date per scontate, ma che vanno difese con un impegno quotidiano che i nostri giovani hanno oggi dimostrato ampiamente”.