La carenza di dipendenti nei Comuni friulani è di circa 2mila unità.
Troppo pochi dipendenti: è questo il motivo per cui i Comuni friulani non riescono a pagare con tempestività i crediti che hanno con ditte e imprese. Secondo quanto emerso ieri in Consiglio regionale, infatti, nelle amministrazioni locali del Friuli Venezia Giulia mancherebbero circa 2mila unità.
“Dalla relazione sul sistema finanziario comunake del triennio 2019-2021 – ha spiegato il consigliere regionale Diego Bernardis (Fp), presidente della V Commissione -, emerge la scarsa
tempestività dei pagamenti dei crediti commerciali in Comuni da 1000 ai 3000 abitanti che, interpellati dalla Corte, tra le cause hanno segnalato la carenza di personale, le difficoltà legate al periodo emergenziale Covid e, infine, lo scioglimento di alcune convenzioni per la gestione associata dei servizi”.
Tra gli altri dati emersi, l’incremento delle risorse che rimangono inutilizzate nel corso dei singoli esercizi. Trend che non dipende dall’indebitamento, che, al contrario, segna un significativo decremento con particolare riferimento alla contrazione del debito nei Comuni delle prime fasce demografiche.
“I 215 Comuni della nostra regione non difettano di risorse finanziarie – ha continuato Beranrdis -, al contrario, hanno avanzi di bilancio che tendono costantemente ad aumentare. La sezione di controllo, infatti, ha rilevato come i Comuni di fasce meno popolose (152) paiano ricorrere alla leva fiscale senza riuscire ad utilizzare tempestivamente il relativo gettito, con la conseguenza di far affluire anche queste risorse nella quota disponibile di avanzo”.
Durante la discussione, la prima ad intervenire è stata Manuela Celotti (Pd) che ha sottolineato “come tra il 2015 e il 2021 nei Comuni ci siano oltre 900 dipendenti in meno e di come serva, in
particolare per i Comuni sotto i 5.000 abitanti, un ragionamento serio sulle possibili soluzioni da intraprendere per evitare la fuga del personale verso enti di dimensioni maggiori”.