Mal di schiena, un problema che al Friuli costa 700 milioni di euro l’anno

Il problema del mal di schiena al convegno dei fisioterapisti del Fvg.

Il mal di schiena, sebbene spesso doloroso e limitante, può essere gestito in maniera efficace attraverso la fisioterapia. Questo è il messaggio incoraggiante emerso durante il convegno organizzato dall’Ordine dei Fisioterapisti del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l’Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI) e il Comune di Udine, nell’ambito del progetto OMS “Città Sane”.

Il dato più allarmante che è stato presentato riguarda i costi associati al problema: in Friuli Venezia Giulia, la spesa per visite mediche, farmaci e assenze lavorative legate al mal di schiena ammonta a oltre 700 milioni di euro l’anno. A livello nazionale, secondo l’Università di Torino, si parla di 36 miliardi di euro.

L’incontro, a cui hanno partecipato cittadini, associazioni, professionisti e rappresentanti del settore sanitario, è stato introdotto dai saluti di Gianna Zamaro, direttrice regionale della Salute, e Stefano Gasparin, assessore alla Salute ed Equità sociale del Comune di Udine, ha approfondito il tema della lombalgia, con particolare attenzione al suo impatto sulla scuola, lo sport e la terza età.

La presidente regionale dell’Ordine dei Fisioterapisti (OFI), Melania Salina, ha aperto i lavori definendo il mal di schiena una “epidemia globale”. Ha poi sottolineato l’importanza di un approccio corretto: “Nel 90% dei casi, il mal di schiena non è legato a patologie gravi né a specifiche strutture anatomiche. Si tratta piuttosto di un disturbo derivante da una serie di cause concomitanti. Pur con il rischio di cronicizzazione, il trattamento più efficace è la fisioterapia. Chi soffre di mal di schiena, anche in presenza di ernie, non deve sentirsi fragile: con gli esercizi adeguati, è possibile mantenere una buona attività fisica”.

Manuel Vidoni, fisioterapista libero professionista, ha aggiunto che l’84% della popolazione sperimenta almeno una volta nella vita un episodio di mal di schiena, con una prevalenza maggiore tra le donne, specialmente nella fascia d’età tra i 40 e i 60 anni. Tuttavia, ha spiegato Vidoni, l’incidenza del disturbo diminuisce con l’età e con l’aumento dell’attività fisica.

Svolgere almeno 150 minuti di esercizio moderato o 75 minuti di attività intensa a settimana aiuta in modo significativo a prevenire il mal di schiena. “L’importante – ha sottolineato – è rimanere attivi anche durante le fasi acute, adattando l’attività al livello del dolore. Correre? Fa bene ai dischi intervertebrali. Sollevare pesi? Si può fare, anzi, si deve fare, ma non esiste un unico modo corretto per farlo”.

Due importanti contributi sono arrivati dall’AIFI Fvg. Nina Luxa, del Gruppo di interesse specialistico (GIS) in fisioterapia pediatrica, ha presentato il progetto “La schiena va a scuola”. Questa iniziativa coinvolge studenti, genitori e insegnanti per promuovere stili di vita corretti e prevenire il mal di schiena nei bambini. Finora, il progetto ha raggiunto circa 1.200 alunni tra i 6 e gli 11 anni nelle scuole della regione.

Infine, Elisa Calligaris, coordinatrice regionale, e Lara Del Mestre, referente del GIS per la fisioterapia dell’anziano, hanno affrontato il tema della gestione del mal di schiena nella terza età. Le relatrici hanno evidenziato l’importanza dell’esercizio terapeutico personalizzato, individuato dal fisioterapista, per la gestione della patologia negli anziani, un segmento della popolazione particolarmente colpito dal problema.