Lucina Azzano è scomparsa nella tarda serata di giovedì.
Avrebbe compiuto 87 anni il 3 maggio Lucina Azzano, la storica gestrice della trattoria “Al cavallino” di Percoto. Un’intera vita passata tra i tavoli con penna e blocchetto, fino a martedì scorso. Mai un giorno di riposo per quella che era diventata a tutti gli effetti la sua casa, il suo Mondo.
Qualche cliente la ricorda addirittura domenica scorsa, in occasione della festa del papà ed in concomitanza con il motoraduno, destreggiarsi tra i tavoli con block Notes e penna. Lucina iniziò a prendere le redini in mano della trattoria, che gestiva assieme alla sorella Marisa di 82 anni, fin dalla giovane età. Era il 1925 quando il padre della donna rilevò l’attività, facendola diventare punto di riferimento per molti avventori, che negli anni hanno continuato ad apprezzare non solo la qualità della cucina prettamente casalinga, ma anche quel clima particolarmente familiare.
“Mia zia amava moltissimo questo mestiere, per lei era un piacere potersi rendere sempre utile, nonostante l’avanzare dell’età, era molto pignola e rigorosa in tutto ciò che faceva”, racconta il nipote Roberto. Lucina, che risiedeva nell’abitazione soprastante il locale, non ha voluto lasciare quello che era da sempre il suo regno, nemmeno mercoledì sera, quando ha iniziato ad accusare i primi sintomi di malore. “Giovedì mattina, appena arrivato al locale, ho trovato un bigliettino scritto da mia zia, dove si scusava per non aver portato a termine le sue solite faccende la sera prima – spiega il nipote – mi diceva di aver fatto una brutta indigestione e di non sentirsi bene”.
Accompagnata in ospedale a Jalmicco, le condizioni della donna sono da subito apparse serie e legate a problemi cardiaci, tanto da spingere il personale sanitario a trasferire la donna all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, dove è spirata nella tarda serata di giovedì, poco dopo le 23. Ora, le sorti di quella che per decenni è stata una trattoria a conduzione familiare, dovranno essere rivalutate, in quanto sia il nipote Roberto, sia il fratello, hanno da sempre svolto attività completamente differenti dal mondo della ristorazione.