Il libro di Lucio Gregoretti “Alla fine del mondo”.
Nel 1948 alcune centinaia di italiani, fra i quali 145 friulani, furono protagonisti della straordinaria impresa che portò alla realizzazione della città di Ushuaia, la località più a sul del mondo nella Terra del fuoco.
Nella ricorrenza dei 75 anni da quell’esperienza, mercoledì 13 all’antica Casa Belan della località Argentina, la municipalidad e l’associazione Clape hanno organizzato un incontro pubblico per ricordare l’evento con la presentazione del libro di Lucio Gregoretti, “Alla fine del mondo” che attraverso testimonianze e documenti rievoca i sacrifici, le speranze, il duro lavoro e l’affermazione dei nostri connazionali in quel luogo della Patagonia così inospitale.
Vi parteciperanno gli amministratori cittadini, il console Moreno Salvatore, Mauro Sabbadini e alcuni dei discendenti di quel primo insediamento. La delegazione della Clape, nell’occasione, renderà anche omaggio ai luoghi simbolo e alle istituzioni che sono testimonianza di quella importante impresa. I nostro emigrati furono al seguito di un imprenditore Bolognese, Carlo Borsari alla cui ditta il presidente Peron affidò il compito di costruire la capitale di quella regione, Ushuaia appunto, che oggi conta circa 70 mila abitanti fra i quali diverse famiglie originarie dal Friuli Venezia Giulia.