I chiarimenti del ministro sui protocolli per l’inverno.
Anche se le giornate sono all’insegna del sole, in Friuli più di qualche pensiero va alla stagione fredda. E dopo un inverno passato senza sci – beffa doppia, viste le abbondanti nevicate in montagna -, l’auspicio è che nei prossimi mesi si possano tornare a solcare le piste. Un desiderio non soltanto degli appassionati, ma anche (legittimamente) delle attività economiche della montagna.
Ma come si tornerà sugli impianti? La questione è stata affrontata ieri dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in visita ieri a Trieste. Il delegato del governo, riferendosi alla prossima stagione invernale, ha detto che “il protocollo (per tornare sulla neve, ndr) è già stato sostanzialmente visto lo scorso anno, poi non si è partiti perché la situazione era molto complicata. Ora vedremo se c’è qualche affinamento da fare”.
Le linee guida erano state approvate dal Comitato tecnico scientifico (Cts) all’inizio dello scorso febbraio. Seguendo le indicazioni giunte dalle Regioni, erano state stabilite le regole. Il Cts aveva stabilito il limite di capienza al 50% per gli impianti di risalita, come cabinovie, seggiovie e funivie, oltre all’utilizzo obbligatorio delle mascherine e all’obbligo di distanziamento. La possibilità di aprire al pubblico le piste, inoltre, ci sarebbe soltanto in zona bianca o gialla. Era stato introdotto, inoltre, un tetto limite giornaliero di sciatori.
Ora, con la speranza che la curva epidemiologica non si impenni nei prossimi mesi, c’è attesa per capire se i protocolli saranno confermati. La montagna del Friuli, in ogni caso, ha voglia di ripartire dopo un inverno perso.