La mancata comunicazione e la scarsa collaborazione tra enti fondamentali per i cittadini come Inps e centri per l’impiego talvolta creano enormi disagi all’ utente che spesso ripone fiducia per ottenere ciò che gli spetta. Nella fattispecie , la mancata comunicazione tra la sede Inps di Cervignano e il centro per l’impiego di Latisana ha visto slittare in data da destinarsi la misura di inclusione sociale ad una cittadina latisanese. Andati a vuoto i numerosi solleciti, inutili anche le telefonate. Nessuno sembra avere una risposta di senso compiuto.
“Il sedici ottobre scorso ho compilato la domanda tramite il sito Inps, due settimane dopo la domanda risultava accolta ed io aspettavo fiduciosa di essere contattata dal centro per l’impiego di Latisana per iniziare i corsi e, allo stesso tempo, per ricevere il sostentamento che mi avrebbe permesso di tirare avanti ” spiega la donna. “Dopo decine di telefonate all’ ufficio per l’impiego e altrettanti messaggi all’ Inps di Cervignano, dieci giorni fa mi dicono che non ho compilato alcuni campi necessari per la trasmissione dei dati – prosegue la donna – ma nessuno mi aveva assolutamente spiegato ciò, tantomeno la domanda risultava essere incompleta, ad oggi sto ancora aspettando di essere interpellata, è una situazione frustrante, soprattutto per la condizione nella quale verso, con problematiche economiche e di salute”.
Molte, forse troppe le misure abolite , mutate e rivisitate dal nuovo Governo, tanto da mettere in difficoltà anche quelli che dovrebbero essere capi saldi per garantire la sopravvivenza dignitosa di ogni singolo cittadino. Tra le nuove misure di sostentamento infatti, il Supporto Formazione Lavoro ( SFL), partito a settembre 2023, che prevedeva una misura di sostegno di 350 euro mensili per i disoccupati che avevano percepito almeno sette mensilità del reddito di cittadinanza e che, ovviamente, rispondevano ai requisiti richiesti tramite ISEE aggiornato e che avrebbe dovuto andare a braccetto con l’appello dei centri per l’impiego per inserire l’utente in appositi corsi finalizzati all’ introduzione nel mondo del lavoro. Tuttavia, così non è stato. Alcuni cittadini infatti, non riuscendo in maniera autonoma a procedere nel compilare la domanda, si sono rivolti al Patronati, spesso impreparati in materia, in quanto la misura risultava essere troppo recente. Il singolo cittadino quindi, ha dovuto provvedere in maniera autonoma a compilare la domanda tramite sito INPS che, – da qui la grande beffa- spesso dava per buono l’accoglimento della stessa, salvo poi non comunicare i dati al centro per l’impiego causa differimento della stessa. Caos e disagio, la palla viene così rimbalzata tra i vertici Inps e gli uffici per l’impiego e il cittadino aspetta, da diversi mesi, ciò che gli è dovuto.