L’influenza nelle scuole del Friuli.
Sono centinaia gli studenti delle scuole primarie nella provincia di Udine costretti a restare a casa a causa dell’influenza. Quest’anno infatti pare che febbre, mal di gola e raffreddore abbiano colpito in maniera particolarmente massiccia.
Nonostante la correlazione tra questi virus, prettamente legati alla stagionalità, e le varie mutazioni del Covid, sembrerebbe risultare del tutto assente, le misure di tutela degli studenti e dei docenti che restano in classe richiamano ancora una volta ai distanziamenti e alle mascherine. “Un comportamento volto a tutelare le categorie più fragili -spiega il Dottor Aldo Savoia, direttore del dipartimento prevenzione Asufc di Udine – che fa appello, più che alle restrizioni, al buonsenso di ognuno di noi “.
“Quello che si sta verificando – prosegue il Dottor Savoia- è il proliferare di virus di vario genere la cui diffusione è a livello planetario, un mix di virus che colpiscono prevalentemente l’apparato respiratorio e dei quali avremo certezza soltanto in questi giorni”. Tuttavia, parecchie classi, soprattutto dell’ultimo biennio ovvero le quarte e le quinte, risultano essere ‘decimate’
“Più della metà degli alunni è assente, soprattutto nelle scuole primarie dell’alto Friuli, dove si registra il maggior numero di assenze”, conclude il direttore del dipartimento prevenzione. Situazione che sembra migliorare nelle scuole primarie del medio- basso Friuli, dove gli studenti assenti sono in netta minoranza “Siamo in costante contatto con l’azienda sanitaria locale per monitorare qualsiasi problematica sospetta inerente agli alunni che si assentano in seguito a sintomi influenzali, tuttavia il quadro generale, ad oggi, non ci dà modo di avere particolari preoccupazioni “, spiega la Dottoressa Renata Ferrares, dirigente scolastica della scuola primaria di Palazzolo dello Stella.
Stessa situazione anche nelle scuole primarie di Latisana, dove molti studenti sono già rientrati, Basiliano che ne vede meno della metà a casa e Pasian di Prato, dove su 120 alunni ne sono a casa soltanto 10. Situazioni talvolta gestibili, non così differenti dal periodo pre Covid, ma che senza dubbio portano alunni, genitori e docenti ad avere un occhio di riguardo decisamente più attento.