L’indagine dell’Osservatorio del Movimento Difesa del cittadino: in Friuli famiglie sempre più povere.
La capacità di spesa dei cittadini del Friuli Venezia Giulia diminuisce sempre di più: il 12,5% delle famiglie ha difficoltà nell’acquisto di cibo, il 20,5% nelle spese per la casa, il 18,5% in quelle per la salute. E’ quanto emerge dalla prima rilevazione dell’Osservatorio del Movimento Difesa del Cittadino, che ha focalizzato l’indagine di stima sul “futuro dei Concittadini del Fvg fra incertezze e strategie di risparmio”.
Il segretario del Movimento, Dino Durì non ha dubbi: “La rilevazione a campione degli ultimi 4 mesi dell’Osservatorio Prezzi attesta che un cittadino su 4 dichiara di spendere tutto quello che guadagna”.
Di fronte alla crisi le famiglie del Friuli attuano strategie di risparmio nel carrello della spesa: riducono gli sprechi, rinunciano a prodotti e servizi superflui, limitano gli acquisti alle spese essenziali e cercano le offerte. Ma può bastare?
I dettagli dell’indagine.
Entrando nel dettaglio dell’indagine, vediamo che per contenere gli effetti dell’inflazione sul budget familiare i cittadini del Fvg optano per precise strategie di risparmio: riducendo gli sprechi (65%), rinunciando a prodotti e servizi ritenuti superflui (52%) e limitando gli acquisti a voci di spesa davvero essenziali (48%). A questo aspetto si unisce la ricerca di offerte e promozioni (58%).
Anche se cercano di limitare le spese, il 15% degli intervistati ritiene di guadagnare meno di quanto avrebbe bisogno per sostenere le spese necessarie. Il 25% dei cittadini, per far fronte ai costi e agli imprevisti legati alle utenze, all’abitazione e all’alimentazione si ritrova a spendere tutto il budget familiare a disposizione, senza potersi permettere altro. Il 10% rinuncia al risparmio per acquistare beni e servizi non strettamente necessari ma che consentono di condurre una vita in qualche modo più agiata. Il 55%, invece, riesce ad accantonare qualcosa, senza dover fare troppe rinunce, in virtù di una spesa minore rispetto alle sue entrate.
Futuro incerto.
Secondo l’indagine dell’Osservatorio a guidare la ricerca del risparmio è soprattutto l’incertezza generale: il 45% di chi risparmia lo fa proprio perché il futuro sembra essere troppo incerto, mentre il 35% mette soldi da parte per affrontare con tranquillità eventuali spese impreviste.
L’indagine sul territorio e i dati elaborati negli ultimi 2 mesi evidenziano che nel 2022 il 13,5% delle famiglie ha avuto problemi per quanto riguarda l’acquisto di cibo e per il 20% è stato difficile coprire le spese legate all’abitazione –stabili o in leggero aumento le percentuali di famiglie in difficoltà per gli altri ambiti di spesa: 28% per salute, 20% per la mobilità, 14% per cultura e tempo libero e 22% per istruzione. Contemporaneamente, solo il 28% delle famiglie dichiara di non aver avuto problemi a coprire le spese per l’alimentazione.
Aumentano le famiglie in gravi difficoltà economiche, che hanno problemi per tutte le dimensioni di spesa indagate: nel 2022 sono il 6,5% rispetto al 4,5% del 2021. Ormai casa, salute, mobilità mettono in crisi i bilanci familiari. Una famiglia su cinque ha difficoltà a coprire le spese di casa, soprattutto le bollette. La salute mette in crisi i bilanci di quattro famiglie su dieci, soprattutto se si è alle prese con cure dentistiche. L’istruzione dei figli, in particolare l’università, mette in difficoltà una famiglia su quattro.