Tragedia del Vajont, il dossier dell’inchiesta resta a Roma

Per ora il dossier dell’inchiesta sulla tragedia del Vajont non sarà trasferito a Belluno.

Il dossier dell’inchiesta sulla tragedia del Vajont rischia di rimanere a Roma, nonostante gli sforzi per riunificarlo a Belluno, il luogo simbolo della tragedia del 9 ottobre 1963. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha annunciato che il materiale, essendo affidato all’archivio storico del Senato, non può essere ceduto secondo il regolamento interno. Questa decisione ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto da parte dell’onorevole Marco Dreosto della Lega, che proponeva di trasferire i documenti a Belluno come parte di un progetto più ampio di riunificazione della documentazione legata alla tragedia.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un recente viaggio a Erto, Casso e Longarone, ha sottolineato l’importanza di conservare i documenti del processo penale contro i responsabili della tragedia presso l’archivio locale. Questo ha già scongiurato l’ipotesi di trasferirli a L’Aquila, dove si erano svolte le udienze del procedimento. La proposta di Dreosto estende questo concetto, cercando di concentrare tutti i documenti storici sparsi nel mondo relativi al disastro del Vajont a Belluno.

La risposta di Ignazio La Russa suggerisce che, sebbene i documenti fisici non possano essere trasferiti, i file pubblici, desecretati e scannerizzati anni fa, saranno resi disponibili. Potrebbe però arrivare una deroga di legge al regolamento interno citato da La Russa, soprattutto considerando il sostegno bipartisan che potrebbe ricevere, alla luce delle parole di Mattarella tra le montagne del monte Toc.

Se questa battaglia istituzionale dovesse avere successo, Belluno potrebbe diventare il fulcro informativo sulla tragedia di 60 anni fa. Uno spazio aperto agli studiosi, alle scolaresche e a tutti i cittadini desiderosi di approfondire le cause e le conseguenze di questa pagina tragica della storia nazionale.