Si estende l’incendio di Monte Cimadors, evacuati due borghi, dichiarato lo stato di emergenza in Friuli

L’incendio sul Monte Cimadors va avanti dal 19 agosto.

Non si ferma la furia delle fiamme sul Monte Cimadors, sopra Moggio Udinese: l’incendio, scoppiato il 19 agosto, oggi si è esteso ulteriormente, fino a quota 850 metri, spingendo il sindaco a emanare un’ordinanza per evacuare due borghi, Moggessa e Monticello, con una decina di persone che sono scese a valle e hanno trovato autonomamente una sistemazione.

Sul posto stanno operando tre elicotteri del Servizio aereo regionale della Protezione civile e tre Canadair del COAU, in serata due Canadair sosteranno in regione e il terzo rientra a Genova.
In mattinata è stata predisposta una linea di attingimento di acqua di carico da vasche per gli elicotteri con i volontari antincendio boschivo di Moimacco, Gemona del Friuli, San Leonardo, Pontebba e CPV Malborghetto e si trova nella frazione di Monticello. L’estensione dell’incendio, ad oggi, è di circa 400 ettari.

Per quanto riguarda l’incendio al Lisert Monfalcone, scoppiato il 31 agosto verso le ore 15, prosegue la bonifica con volontari AIB delle squadre comunali di protezione civile di Monfalcone, San Pier d’Isonzo, Remanzacco, Tavagnacco, Savogna d’Isonzo. Nel pomeriggio è stata segnalata ripresa dell’incendio lungo il sentiero CAI 83.

Preso atto dell’aumento della frequenza degli incendi nell’ultima decade del mese di agosto e analizzate le cause e le dinamiche di sviluppo che indicano un aumento del pericolo negli ultimi giorni in particolare nei versanti esposti a maggior insolazione e caratterizzati da suoli a bassa ritenzione idrica, la Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche, ha dichiarato lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi su tutto il territorio regionale a partire dal 2 settembre.

Lo stato di emergenza.

La Protezione civile della Regione oggi ha dichiarato anche lo stato di emergenza sul territorio regionale per fronteggiare la grave criticità derivante dal continuo ripetersi di incendi boschivi e dal perdurare della sfavorevole congiuntura climatica a decorrere dalla data odierna e fino al 2 ottobre, avviando tutti gli interventi atti a salvaguardare la pubblica incolumità.

“La situazione legata all’incendio del monte Cimadors è senza dubbio complessa, vista la zona impervia in cui le fiamme si sono propagate e il meteo che al momento non prevede precipitazioni fino a giovedì notte – ha detto l’assessore regionale Riccardo Riccardi, dopo il sopralluogo -. Fortunatamente non sussistono particolari preoccupazioni per la popolazione residente. Gli abitanti delle località più prossime all’incendio sono state evacuate, in molti casi
hanno trovato autonomamente ospitalità presso familiari o conoscenti”.

E’ stato proprio Riccardi, assieme al governatore Massimiliano Fedriga a firmare il decreto di emergenza “poter mettere in campo con la massima celerità tutte le azioni necessarie allo spegnimento delle fiamme. Dopo l’esperienza degli incendi del 2022 – ha aggiunto Riccardi
le procedure messe in atto risultano ora più efficienti. Basti pensare, ad esempio, che le operazioni di rifornimento di elicotteri e canadair e di cambio turno dell’equipaggio non
avvengono più nelle basi di Roma ma a Ronchi dei Legionari. Anche sul fronte dell’approvvigionamento di acqua stiamo cercando di ridurre considerevolmente tempi e distanze: siamo al lavoro per attivare il protocollo transfrontaliero con l’Austria affinché l’acqua da aspergere sulle fiamme venga prelevate dal lago Weissensee anziché dal mare Adriatico”.